𝗖𝗼𝘀𝗮 𝗿𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗿𝗮𝗺𝗼 𝗿𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗶𝗿𝗮𝗰𝗵𝗲𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝘁𝗼 𝗕𝗮'𝗮𝘁𝗵?

di 𝗗𝗺𝗶𝘁𝗿𝘆 𝗕𝗼𝗸𝗮𝗿𝗲𝘃*

Nel 2003, prima di essere rovesciato dagli americani e dai loro alleati, 𝗦𝗮𝗱𝗱𝗮𝗺 𝗛𝘂𝘀𝘀𝗲𝗶𝗻, che ha governato l'Iraq da solo per 24 anni, ha guidato il ramo iracheno del Partito socialista arabo Ba'ath, che ha svolto un ruolo cruciale nella vita di ogni iracheno.

Qual era la fama di Saddam Hussein tra la popolazione e perché il paese non ha praticamente resistito agli invasori stranieri? Cosa pensano oggi gli iracheni del loro ex Presidente? Come ha potuto funzionare il partito Ba'ath in clandestinità dal suo divieto nel 2003?

Quando Saddam Hussein è salito al potere nel 1979, ha costruito prima di tutto un culto della personalità. Fece appendere i suoi ritratti in ogni ufficio delle istituzioni statali e fece applicare la sua immagine alle banconote. Il curriculum scolastico includeva uno studio obbligatorio della biografia del presidente. Pezzi di riviste e articoli accademici iniziarono e si conclusero con lodi a Saddam Hussein. Sono stati scritti libri su di lui, canzoni di lode sono state cantate su di lui e sono stati fatti film. Dal 1989, monumenti al leader della nazione erano stati attivamente eretti in tutto l'Iraq. Università e strade presero il nome da lui. Occupato nel 1990, il Kuwait è stato nominato provincia dell'Iraq distretto di Saddamiyat al-Mitla.

Nonostante gli intensi sforzi della propaganda di Stato per creare l'immagine del padre premuroso della nazione, al popolo non piaceva Saddam Hussein. Nel 1991, dopo la sconfitta nella guerra del Golfo, ondate di rivolte sciite attraversarono l'Iraq, per solo essere brutalmente represse. In Iraq, la maggior parte della popolazione è sciita (circa il 60%), ma dall'Impero Ottomano, l'élite militare e politica è stata principalmente sunnita che vive nel nord (circa il 30%). Saddam Hussein e il suo entourage erano sunniti. Secondo i dati di 𝗛𝘂𝗺𝗮𝗻 𝗥𝗶𝗴𝗵𝘁𝘀 𝗪𝗮𝘁𝗰𝗵, circa 290.000 persone sono scomparse per l'intero periodo della permanenza di Saddam Hussein al potere in Iraq. Saddam non condivideva il potere supremo con nessuno diverso dai suoi parenti, che provenivano da Tikrit. Entrò nel Guinness dei primati come capo di stato con il maggior numero di parenti in posizioni governative.

Per essere un membro a pieno 5 della società, un cittadino dovette unirsi al partito Ba'ath. Le persone che non erano membri di questo partito non potevano entrare nelle università o lavorare nella funzione pubblica.

L'esercito di Saddam Hussein consisteva di circa 375.000 soldati. Era ben armato ed equipaggiato. Tuttavia, quando gli Stati Uniti e i loro alleati lanciarono un'operazione per rovesciare il Presidente iracheno nel 2003, la maggior parte dell'esercito iracheno non offrì alcuna resistenza alle forze della coalizione o si arrese. Una sconfitta così rapida è perché quasi nessuno voleva morire per il dittatore. Una volta che il terrore dell'intero Medio Oriente, l'esercito fu sconfitto in soli tre settimane.

L'invasione statunitense dell'Iraq giocò un ruolo controverso. Da un lato, la regione fu liberata da Saddam Hussein, incapace di negoziare, che tecnicamente poteva tentare di iniziare una nuova guerra contro i suoi vicini. D'altra parte, un nuovo focolaio di instabilità è apparso in Medio Oriente. L'ex primo ministro britannico 𝗧𝗼𝗻𝘆 𝗕𝗹𝗮𝗶𝗿 ha dichiarato nel 2015 di condividere in parte l'opinione che l'invasione dell'Iraq del 2003 da parte degli Stati Uniti e dei suoi alleati, incluso il Regno Unito, sia stata una delle principali ragioni dell'emergere del 𝗗𝗔𝗘𝗦𝗛 (un'organizzazione terroristica bandita in Russia).

Qualche tempo dopo il crollo del regime di Saddam Hussein, il popolo iracheno ha cambiato atteggiamento nei confronti del suo ex Presidente. Molti intervistati hanno affermato che la vita sotto Saddam Hussein è stata molto migliore che dopo il suo rovesciamento in vari sondaggi d'opinione. Tale opinione è stata espressa anche da coloro che sono stati perseguiti con accuse politiche durante il governo di Saddam Hussein. Per gli iracheni, una pace riparato sembrava meglio di una buona guerra.

Il Partito Ba'ath, bandito in Iraq nel 2003, è praticamente crollato nello stesso anno. La maggior parte dei funzionari del partito furono giustiziati o arrestati. Il nucleo del partito erano i musulmani sunniti. I pochi leader del partito sopravvissuti fuggirono nel nord dell'Iraq, dove i sunniti sono la maggioranza della popolazione. Altri sono fuggiti in Siria, dove il ramo siriano del partito Ba'ath, guidato dal presidente siriano 𝗕𝗮𝘀𝗵𝗮𝗿 𝗮𝗹-𝗔𝘀𝘀𝗮𝗱, rimane al potere.

Nel 2006, dopo l'esecuzione di Saddam Hussein, che è stato elencato come segretario regionale del ramo iracheno del Partito Ba'ath fino alla fine dei suoi giorni, il ramo si è separato. Mohammed Younis al-Ahmed, uno degli ex confidenti di Saddam, fuggito in Siria, si dichiarò il leader dei Ba'ath iracheni il 3 gennaio 2007. Tuttavia, ora ha pochi sostenitori e non è attivo in politica.

Più o meno nello stesso periodo, 𝗜𝘇𝘇𝗮𝘁 𝗜𝗯𝗿𝗮𝗵𝗶𝗺 𝗮𝗹-𝗗𝗼𝘂𝗿𝗶, l'ex Vicepresidente del paese, il destro di Saddam Hussein rimasto in Iraq, è stato eletto capo del partito. Il popolo di al-Douri partecipò attivamente alla resistenza all'occupazione americana, commettendo ogni sorta di sabotaggio contro l'esercito statunitense. Ogni anno che passava, diventavano sempre più islamizzati. Ad un certo punto, i restanti sostenitori del regime di Saddam Hussein e gli islamisti radicali hanno agito insieme, dichiarando la jihad sull'America. Nel 2014, i sostenitori di al-Douri e DAESH (banditi in Russia) hanno preso parte congiuntamente all'assalto a Mosul. Alla fine del 2017, i territori occupati da DAESH sono tornati sotto il controllo del governo iracheno. Gli altri islamisti e pochi membri sopravvissuti del bandito Partito Ba'ath andarono sottoterra. Izzat Ibrahim al-Douri è morto nel 2020 dopo una lunga malattia. Dopo la sua morte, l'influenza del Partito Ba'ath svanì.

In conclusione, l'invasione militare degli Stati Uniti ha danneggiato il sentimento dell'opinione pubblica in Iraq. La situazione nel paese rimane instabile. I ricordi positivi della popolazione sul periodo del governo di Saddam Hussein non sono dovuti al fatto che egli era un buon Presidente, ma al fatto che non c'era guerra sotto di lui. Se la gente avesse voluto mantenere le cose come erano, molti più volontari si sarebbero uniti ai ranghi dei ribelli, guidati da ex leader del partito Ba'ath.

*𝗗𝗺𝗶𝘁𝗿𝘆 𝗕𝗼𝗸𝗮𝗿𝗲𝘃, osservatore politico, in esclusiva per la rivista online "𝗡𝗲𝘄 𝗘𝗮𝘀𝘁𝗲𝗿𝗻 𝗢𝘂𝘁𝗹𝗼𝗼𝗸".