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Cesaro e i forzisti campani in soccorso di Di Maio "I nostri voti per Ischia"

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15/11/2018
POLITICA
Il cortocircuito

CONCHITA SANNINO
Il sottosegretario grillino Crimi " ignora" 12 mila abusi
Soccorso azzurro contro i ribelli pentastellati. E i vecchi vituperati "nemici", Luigi Cesaro e Domenico De Siano, i bersagli di Forza Italia in Campania contro cui per anni si sono battuti i Fico e i Di Maio e una schiera di fondatori del Movimento, perfino con accuse circostanziate di patti scellerati, ora votano al Senato all’unisono con i fedelissimi del vicepremier a 5 Stelle.
Ciò che la politica divideva, il condono unisce. E Ischia celebra.
Sicché ieri insieme a Di Maio può gioire un altro Luigi, quel Cesaro sodale in ogni affare politico di Nicola Cosentino, e più noto per cinque legislature (una europea) come Giggino ‘ a polpetta. Il senatore di Fi è oggi ancora pluri-indagato a Napoli per voto di scambio e minaccia aggravata dalla modalità mafiosa, ha due fratelli, Raffaele e Aniello, in carcere da quasi due anni per concorso esterno in associazione mafiosa con recente conferma della Cassazione alla custodia cautelare, ed ha un figlio, Armando,a sua volta capogruppo di Fi in Campania a sua volta sotto inchiesta per una (più "lieve") storia di voto inquinato alle ultime amministrative. Lo stesso Cesaro jr è acerrimo avversario, in quell’assemblea regionale a Napoli, di Valeria Ciarambino, fedelissima esponente di Di Maio e come lui proveniente dall’epicentro del potere pentastellato: Pomigliano d’Arco. Miracoli, o salti carpiati della politica del cambiamento.
La saldatura tra Fi e M5s sul condono era nell’aria da giorni, ma esplode nel pomeriggio quando Fi si spacca: sono sei i parlamentari campani azzurri — De Siano, Cesaro e Vincenzo Carbone al Senato, Paolo Russo, Antonio Pentangelo e Carlo Sarro alla Camera — che annunciano di essersi autosospesi.
Non condividono l’ultimo emendamento passato martedì in commissione, non vogliono che la norma sul condono si restringa — come vuole la modifica passata grazie al sostegno dei ribelli 5S De Falco e Nugnes. Tensioni, non si sa quali riverberi potrebbero portare, tra azzurri a trazione "salviniana" o "berlusconiana". Così la capogruppo in Senato, Anna Maria Bernini concede: libertà di voto.
Sollievo. Per molti. E il Senato "ripara"— come Di Maio aveva pronosticato — ciò che la commissione aveva spaccato.
Le lancette tornano indietro di ventiquattro ore: adesso l’articolo 25 sul condono può nuovamente ricorrere agli estremi del primo condono, legge 47 del 1985.
Tante divisioni per nulla. La sintesi più fedele è proprio quella del senatore Domenico De Siano, coordinatore campano di Fi, che officia non senza un velo di soddisfazione: «Finalmente in questo Parlamento si è sdoganata la parola condono». E aggiunge: «Finalmente si affronta in maniera costruttiva un tema che riguarda tante comunità». A partire dalla propria: familiare e produttiva, visto che il senatore (già sindaco, poi consigliere provinciale e recordman di poltrone a suo tempo avversato dai 5 Stelle) è proprietario a Lacco Ameno di un elegante e noto albergo, con danneggiamenti visibili post-sisma.
«Ma questo non è un condono, avremo solo mille case sicure», ribadisce, intervenendo in aula, il sottosegretario dei 5S Vito Crimi.
Sbagliando "solo" di 12mila unità.
Già, perché stando agli ultimi e più aggiornati dati che riguardano le istanze di condono — e solo negli unici tre comuni isolani che sono ammessi, cioè Lacco Ameno, Casamicciola e Forìo — la somma di tutte le pratiche pendenti fanno quota 13mila e 316 richieste. È vero che possono accedere alla sanatoria solo gli edifici «distrutti o danneggiati», ma nulla vieta ai titolari di quelle case — su cui pende legittima richiesta — di registrare ex post un danno che sia riconducibile al terremoto del 21 agosto 2017, e quindi di poter rientrare pienamente.
Furbizia? Se così fosse, non si potrebbe fermarla. Il commissario alla ricostruzione dell’isola ha sì assicurato che «sarà concessa priorità» a chi abbia già avuto i danni certificati dalla Protezione civile, ma non avrebbe gli strumenti per vietare a tutti gli altri titolari di immobili di avvalersi della nuova legge. Condono per tutti, appassionatamente.
Giggino ’a polpetta e l’ex sindaco dell’isola guidano i parlamentari che si sono autosospesi da Fi perché contrari ai limiti sul condono "La linea ci imbarazza"

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