CRONACA
Il sottosegretario nei guai per una telefonata al manager del Rummo: “Liberati di quelli o ti faccio la guerra nucleare”
DALLA NOSTRA INVIATA
CONCHITA SANNINO
BENEVENTO. La valutazione è cambiata. Di netto. Quelle due telefonate - dai toni gravi, che già politicamente avevano messo nei guai l’esponente di governo - costano caro a Umberto Del Basso De Caro, il 64enne sottosegretario Pd alle Infrastrutture e trasporti. L’esponente dem di Benevento ora rischia il rinvio a giudizio con accuse durissime: tentata concussione e voto di scambio. Insieme a lui risultano indagati la moglie Ida Ferraro, avvocato in servizio presso l’ospedale Rummo, e una loro conoscente, la dirigente amministrativa della stessa azienda ospedaliera, Rita Cardone, che avrebbe ricevuto favori proprio grazie alla mediazione del politico.
L’avviso di conclusione delle indagini, firmato dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo e dalla pm Francesca Saccone, è vistato dal procuratore capo Aldo Policastro. Sintetizza una inversione di tendenza su questa indagine. E richiude i fili di un’istruttoria partita cinque anni fa.
“FACCIO LA GUERRA NUCLEARE”
L’intercettazione risale al 27 febbraio 2013. De Caro è appena eletto nelle urne, ma non ancora proclamato. Al telefono si sentono lui e il manager dell’ospedale Rummo, Nicola Boccalone. Avversari di schieramento, ma in rapporti “istituzionali”. De Caro, però, attacca con parole forti: ritiene che sua moglie Ida sia sotto “vessazione” da parte di un dirigente e avverte Boccalone che è meglio se si sbarazzi dei collaboratori sgraditi.
De Caro: «Tu sei circondato da qualche stronzo del quale faresti bene a liberarti rapidamente perché ti porta danno e non beneficio (…). Sai perché? Io non temo nessuno. Io ti dico che tieni un paio di stronzi che stanno segnati “malamente”… quindi… prima te ne liberi, perché non sono neanche all’altezza di pulirmi le scarpe. Quindi… quando decido di passare all’attacco, poi si farà la guerra nucleare. Per intanto le cose vanno decisamente male. La responsabilità è di altri ma tu la consenti, questa è la verità. (…)Ci sono persone che prima te le togli da davanti e meglio è per tutto». Gli inquirenti, con il capo della Mobile Emanuele Fattori, verificano che l’uomo “nel mirino” è Alberto Di Stasio, ex dirigente delle Risorse umane, che effetivamente anche se in un più ampio lasso di tempo - sarà estromesso.
“I VOTI NON SONO GRATIS”
Ma il sottosegretario dem risulta anche indagato per voto di scambio. L’intercettazione telefonica a sostegno dell’accusa risale alle stesse ore. E riguarda anche il destino di una dirigente della sanità di Benevento, Rita Cardone, poi trasferita nell’organico dell’ospedale Rummo. La dirigente, stando alla ricostruzione della Procura, aveva riservato un pacchetto di voti per il candidato Del Basso De Caro in cambio di un avanzamento di posizione nella pubblica amministrazione. L’attuale sottosegretario chiosa così: «I voti non sono gratis». Nella stessa conversazione, Ida, sua moglie, gli aveva difatto “girato” le richieste della donna che confidava nel loro sostegno: “Vuole…: Uno: che Boccalone (L’allora dg dell’ospedale Rummo, ndr) se ne va. Due: deve tornare al Rummo. E tre: (chiede, ndr) una posizione organizzativa » . Anche in questo caso, per la polizia e i pm, si tratterebbe di traguardi raggiunti, seppur spalmati nel tempo.
“IO MAI SENTITO IN 5 ANNI”
Del Basso De Caro, come tutti gli indagati, ha 20 giorni per presentare le controdeduzioni e sventare la richiesta del processo da parte della Procura. Ma in una lunga nota respinge ogni accusa. E rileva: «In cinque anni non sono mai stato sentito a sommarie informazioni, né interrogato. Ho grande fiducia, Ma queste valutazioni sono durate l’intero arco della legislatura. E ora ritornano come “un fiume carsico”».
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Contestato anche il reato di voto di scambio. Indagata pure la moglie
L’AVVOCATO
Umberto Del Basso De Caro, esponente dem e sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti del governo Renzi