CRONACA
ISTITUTO
La sede dell’Istituto marino costiero di Napoli del Consiglio nazionale delle ricerche
DARIO DEL PORTO
«TU e la tua direttrice dovete finire di rompere. Io devo avere ancora due babà». Così il direttore generale del Cnr Massimiliano Di Bitetto si sarebbe rivolto al telefono a Vittorio Gargiulo, l’ex funzionario amministrativo attualmente imputato di peculato per aver acquistato con soldi dell’ente gonfiabili per bambini e altri beni. Nell’interrogatorio del 4 aprile scorso, Gargiulo prova a ridimensionare il proprio ruolo e disegna un quadro allarmante, chiamando in causa fra gli altri Di Bitetto e il dirigente di ricerca Ennio Marsella.
«Quando Di Bitetto ha parlato dei babà pensavo che si riferisse ad altre consulenze per due milioni di euro», asserisce Gargiulo. Nei confronti dell’ex funzionario (difeso da Antonio Ragozzino e Gennaro Simeone) la pm Ida Frongillo, coordinata dal procuratore aggiunto Alfonso D’Avino, ha chiesto la condanna con rito abbreviato a cinque anni di reclusione, la sentenza è attesa a fine dicembre. Ma in questo verbale Gargiulo apre un altro filone, tuttora al vaglio dei pm che ipotizzano il reato di associazione per delinquere nei confronti di sette indagati, fra i quali Di Bitetto, già segretario amministrativo dell’Istituto ambiente marino e costiero del Cnr, e Marsella. Tutti potranno replicare alle accuse. Le parole di Gargiulo dovranno essere verificate e riscontate e su questo lavora il nucleo di polizia tributaria della Finanza. «Nel periodo in cui ho svolto il ruolo di segretario amministrativo dell’Iamc, cioè dal 2009 al 2014, posso dire che tutte le consulenze erano in realtà inesistenti e costituivano una modalità attraverso la quale Di Bitetto e Marsella si appropriavano di fondi dell’ente a fini esclusivamente privati», sostiene Gargiulo. Le consulenze, secondo l’ex funzionario, «erano false, nel senso che alle stesse non seguiva alcun lavoro». Afferma Gargiulo di essere stato «continuamente sollecitato all’emissione del mandato di pagamento sia da Marsella che da Di Bitetto. Quando dicevo a Marsella che mancava tutto della consulenza e quindi non andava liquidato, questi diceva sempre: “ Vabbe’, questa è l’ultima, poi non gliene facciamo più”». Il sistema si interruppe con l’arrivo di una nuova direttrice all’Iamc, Laura Giuliano, «apparsa subito non disponibile a operazioni poco chiare o illecite». Sarà lei infatti la prima a lanciare l’allarme.
Un altro capitolo riguarda i fondi Pon. Gargiulo parla di «tre grandi gare» dell’Iamc fra le quali «una per la costruzione di una nave da ricerca per un importo di circa 16 milioni di euro, la seconda relativa alla realizzazione di droni per circa 2 milioni. Le anomalie che ho riscontrato sono due: nella scelta della commissione e nei partecipanti alla gara». Gargiulo dice di essere stato «messo da parte da Marsella da quando i Pon sono arrivati in istituto », perché aveva invitato a «non sforare rispetto alle risorse disponibili». Sugli acquisti di materiale informatico che gli sonostati contestati, l’ex funzionario replica: «Si trattava di acquisti effettuati da molti dipendenti per uso privato che io avallavo», come playstation per i figli camuffate da computer. Gargiulo afferma inoltre di aver ricevuto da Marsella richiesta di individuare società che potessero rilasciare fatture «perché aveva bisogno di soldi». Con questo sistema, Gargiulo avrebbe ottenuto da un imprenditore, che a fronte di 150 mila euro di fatture riceveva il 20 per cento, «il denaro in cinque o sei tranches in un marsupio» che avrebbe «consegnato a Marsella ».
Nel corso delle indagini è stato sentito come teste l’ex presidente del Cnr, nonché ex ministro, Luigi Nicolais. Stralciata la posizione di sei imprenditori, per i quali la pm ha chiuso le indagini contestando la sola ipotesi di concorso in peculato. Fra questi Vincenzo Mastrogiovanni, legale rappresentante della Dicoma che, difeso dall’avvocato Roberto Imperatore, si dice pronto a dimostrare la correttezza della propria condotta.
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In un verbale la verità dell’ex funzionario, ora si cercano i riscontri alle sue dichiarazioni