Come per la Brexit , la sinistra contro il suffragio universale perché l popolo non risponde ai comandi.
La Soluzione dei Democratici: non farci votare
La gente ha capito: Trump sarà un buzzurro ma Hillary era pronta a mettersi d’accordo con banche e finanza. Ceto medio e operai hanno usato le urne per difendersi. Il sistema getta la maschera: «Basta suffragio universale». E Napolitano guida l'attacco in Italia.
di Massimo De Manzoni.
Ci risiamo. Come era già successo con la Brexit, quando la gente non vota come vorrebbero le élites salta fuori qualcuno, generalmente un (ex?) comunista a seminare dubbi sull'opportunità del suffragio universale. Questa volta è stato nientemeno che il presidente emerito Giorgio Napolitano (il teorico custode della Costituzione che all'articolo 1 recita: "la sovranità appartiene al popolo», a scandalizzarsi per l'esito di una consultazione popolare: La vittoria di Trump è uno degli eventi più sconvolgenti della storia del suffragio universale, fa detto.. Trovando subito a dargli man forte Fabrizio Rondolino, giornalista iper renziano e a sua volta (ex'?) comunista:
Fabrizio Rondolino |
«ll suffragio universale comincia a rappresentare un serio pericolo per la civiltà occidentale».
E peccato non si possano più usare i carri armati come ai bei tempi delle invasioni di Ungheria e Cecoslovacchia, quando ì fastidi provocati dalla democrazia si potevano risolvere in quattro e quattr'otto.
Attenzione: non sono opinioni isolate. I ripensamenti sulestensione del diritto di voto anche a «chi non studia, non legge, non si informa, vota con la pancia, non sa che cosa sta facendo» e via snobbeggiando si possono ascoltare anche nelle chiacchierate tra amici, leggere nelle chat di whatsapp, sentire nei discorsi nei salotti: «Signora mia, ma che tempi». Sono le opinioni di chi non ha ancora compreso quel che è successo dal 2008 in poi. O meglio: di chi non ha capito che, con la grande crisi, un po' alla volta anche il popolo bue si è reso conto di che cosa è successo negli ultimi decenni. Vale a dire che economia e finanza hanno preso il sopravvento sulla politica e a pagarne le conseguenze è stato il ceto medio o medio basso, oltre alla mitica classe operaia di cui una volta quelli di sinistra fingevano di occuparsi. Di conseguenza, chiunque si opponga a questo andazzo apre uno spiraglio di speranza nel quale far piovere i voti.
Detto in altre parole. Se Donald Trump sostiene che le donne «vanno afferrate per la vagina», pronuncia una frase esecrabile e ributtante, che però non avrà alcuna influenza sulle nostre vite. Se invece Hillary Clinton sparge pubblicamente parole mielate sui diritti e poi in (semi)segreto si incontra con banchieri e finanzieri per rassicurarli («io sto con voi, sono al vostro servizio»), beh, allora le conseguenze sulle nostre esistenze ci sono eccome.
Se anziché guardare all’estetica guardiamo all'etica, bisogna riconoscere che le frasi di Hillary sono molto più vergognose di quelle di The Donald. Lui fa il buzzurro, sparando battutacce da caserma con un compare. Lei si sta accordando con i veri padroni del mondo per elaborare piani che sicuramente non andranno a vantaggio delle categorie di cui sopra. Le quali ormai hanno mangiato la foglia.
E, toh ma guarda, non sono tanto d'accordo. Per cui, al momento opportuno, si dicono: questa non la voto neanche morto, piuttosto il diavolo.
E così il diavolo ha vinto, ciuffo biondo, turpiloquio e tutto il resto. Ma nel resto c'è anche la promessa di prendersi a cuore le istanze che salgono da quel popolo che gli altri disprezzano: lavoro, problemi dell’immigrazione, difesa dal terrorismo, tutela delle maggioranze trattate da minoranze. Poi magari anche
Trump sarà masticato e digerito dal sistema: è già successo tante volte e in tanti luoghi.
E le voci che come ministro del Tesoro potrebbe scegliere un uomo di JpMorgan, il Ceo Jamie Dimon, sono già un brutto segnale. Ma almeno tu elettore ci hai provato. Hai messo qualche bastone nell’ingranaggio e hai fatto sapere al mondo che sei incazzato, che ti devono ascoltare. Soprattutto, hai reso evidente che non ti sei rassegnato, che ci riproveraì: alle prossime elezioni, al prossimo referendum in cui sparerai il tuo No in faccia a chi ti sta fregando.
È per questo che qualcuno preferirebbe non dartene occasione. In fondo, l'umanità ha percorso la stragrande maggioranza del suo tragitto non solo senza il suffragio universale, ma senza suffragio tout court: perché non ripensarci? Per cui parliamone, perché no: il voto si può abolire, le decisioni possono essere appaltate a una oligarchia di «illuminati››. Sarebbe persino conveniente, almeno per qualcuno: basta essere dalla parte giusta (e privilegiata) della barricata.