CRONACA
L’interrogatorio.
L’assessora capitolina indagata per reati ambientali e abuso d’ufficio sarà sentita il 12 ottobre dai magistrati titolari della maxi inchiesta sulla gestione dei rifiuti nell’era Cerroni
FEDERICA ANGELI - FRANCESCO SALVATORE
IL GIORNO dell’interrogatorio della Muraro in procura è arrivato. È stato fissato per il 12 ottobre. L’assessora andrà come persona indagata per rispondere di due reati che il pm del pool Antimafia Alberto Galanti le contesta: violazioni ambientali e abuso d’ufficio. Sono tanti i quesiti su cui dovrà far luce, a cominciare dalle contestazioni più gravi che arrivano proprio dal faldone della maxi inchiesta Mafia Capitale. Intercettazioni imbarazzanti che nel Mondo di Mezzo non sono neanche state trascritte, perché raccontano di una sua relazione sentimentale con l’ex direttore generale Giovanni Fiscon. Dialoghi che non dicono nulla sul piano penale in Mafia Capitale ma che potrebbero essere invece fondamentali nell’inchiesta per abuso d’ufficio in cui lei è finita insieme a Fiscon. I pm vogliono accertare se, in virtù del rapporto tra i due, Muraro fosse diventata di fatto il dominus di Ama, perché il suo stipendio fosse lievitato e per quale ragione le sue competenze sfociassero in incarichi differenti da ciò per cui era pagata.
DALL’ABUSO D’UFFICIO ALLE FALSE ETICHETTE
Non solo abuso d’ufficio. Nel novero delle accuse rivolte all’assessora all’Ambiente ci sono anche sue relazioni redatte per conto di Ama che, di fatto, hanno alterato codici dei rifiuti per i tmb Ama di Rocca Cencia e Salario. Oltre ai comportamenti opachi che hanno permesso al “patron della monnezza”, Manlio Cerroni, di proseguire nel suo incontrastato monopolio dei rifiuti a scapito della Municipalizzata da cui Muraro ha percepito un milione e duecentomila euro in 12 anni.
LA LOVE STORY PRO INCARICHI
Al vaglio degli inquirenti che indagano sul maxi faldone dei rifiuti c’è appunto la love story segreta tra Muraro e Fiscon: le registrazioni sono trascritte in queste ore dai militari del ros per essere mandate in procura. Questo spiegherebbe perché tra le varie consulenze ricevute in Ama dall’assessora all’Ambiente non ci sarebbe solo quella da referente Ippc per gli impianti Tmb di Rocca Cencia e di via Salaria. Ma anche altri incarichi che nulla avevano a che fare col suo contratto. Uno di questi riguarda un accesso agli atti compiuto in Regione Lazio nel 2014. La consulente, infatti, avrebbe svolto tale incarico su mandato di Fisconpresentando poi regolare fattura all’azienda di 25mila euro. Il pagamento, però, non è stato disposto e il compenso stabilito fa parte dei soldi che l’assessora deve ancora ricevere dalla municipalizzata.
IN AULA A FIANCO DI FISCON E CERRONI
Altro incarico su cui i pm vogliono vederci chiaro è quello da perito legale per un procedimento sempre a carico di Fiscon: l’ex dg, al tempo responsabile della direzione Esercizio della municipalizzata dei rifiuti, era imputato insieme a Manlio Cerroni per una violazione ambientale, compiuta nel 2011, relativa alla stazione di trasferenza dei rifiuti di Rocca Cencia, di proprietà di Colari. Per tale reato, una contravvenzione, Fiscon aveva diritto a una consulenza legale pagata dall’azienda, visto che si tratta di un illecito compiuto nell’esercizio delle funzioni pubbliche, e non di natura dolosa. Gli inquirenti, però, vogliono capire anche se le modalità di pagamento adottate siano in regola. In questo caso, infatti, Muraro sarebbe stata pagata con un riconoscimento di debito: ovvero prima avrebbe svolto il lavoro, probabilmente senza un incarico preliminare, e poi avrebbe presentato il conto.
I LEGAMI CON PANZIRONI
Al vaglio anche il rapporto tra l’ex ad di Ama Franco Panzironi e Muraro. I due, stando ad alcune intercettazioni contenute nei brogliacci dell’inchiesta sul Mondo di Mezzo, stavano pianificando un progetto relativo a un impianto di trattamento rifiuti in Trentino Alto Adige: «Panzironi riferisce che sarà l’amministratore delegato della società che gestirà l’impianto — scrivono i carabinieri del Ros — e prospetta alla donna la possibilità di assumerla in qualità di tecnico all’interno della nascitura società ».
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Tra i pagamenti sospetti anche una fattura ad Ama per un accesso agli atti in Regione