allarme dissesto
Nardella: pagherà chi ha sbagliato, non chiederemo un euro ai cittadini Obiettivo: finire i lavori entro il cinquantesimo anniversario dell’alluvione
ERNESTO FERRARA
FIRENZE
.«Il Lungarno Torrigiani riaprirà in sei mesi più bello di prima. E per i danni i fiorentini non pagheranno un euro». Il giorno dopo il disastro il sindaco Dario Nardella torna nell’area della voragine almeno una dozzina di volte per verificare che la stringente road map dei lavori sia rispettata: «Voglio che non si perda nemmeno un’ora di luce», è il messaggio per tecnici e operai.
L’indagine della Procura di Firenze per crollo colposo, coordinata dal pm Gianni Tei, potrebbe portare presto iscritti nel registro degli indagati, mentre già ieri sono scattate perquisizioni e sono stati sequestrati i video di quella notte. La caccia ai responsabili del crac è aperta, se è stata fatalità o errore umano come sostiene il Comune lo chiarirà l’indagine. Quel che rincuora il sindaco, però, è che già ieri mattina i duecento metri di strada che all’alba di mercoledì sono sprofondati inghiottendo una ventina di auto e ferendo il cuore di Firenze, sono un cantiere aperto tra ruspe, carotaggi per il consolidamento, analisi continue del Genio Civile e dell’Università che monitora tutto con un radar. «Tutto deve essere pronto per il 4 novembre, il cinquantesimo dell’alluvione del 1966», incalza Nardella.
Quel giorno, gli occhi del mondo saranno puntati su Firenze, Palazzo Vecchio ha già convocato il raduno internazionale degli angeli del fango e per quella data il cratere vista Ponte Vecchio e Uffizi dovrà essere cancellato, è l’impegno di Nardella.
Per le famiglie e i negozi colpiti dal disastro arrivano sgravi fiscali: «Abbiamo deciso l’esenzione dalla tassa sui rifiuti e di quella per il suolo pubblico e i passi carrabili fino a fine anno», annuncia l’assessore al bilancio di Palazzo Vecchio Lorenzo Perra. E Nardella aggiunge: «Stiamo facendo una valutazione anche sull’abbattimento dell’Imu sulle seconde case della zona».
I fiorentini non dovranno pagare due volte per il danno, è del resto la convinzione che il sindaco ha maturato fin dal momento successivo all’arrivo sul Lungarno Torrigiani l’altro mattina, quando dismettendo il consueto aplomb ha iniziato a telefonare infuriato ai vertici di Publiacqua, la società che gestisce la rete idrica principale indiziata del crollo: «Pagherà tutto Publiacqua. E il mio impegno sarà affinché neanche un euro di questi cinque milioni vada sulla tariffa pagata dai cittadini», ha garantito ieri Nardella. Precisazione non casuale, visto che per la legge qualunque investimento delle società idriche sulla rete poi finisce in bolletta. E i fiorentini, che ancora ieri a migliaia pativano abbassamenti di pressione dell’acqua nelle case per via del tubo rotto del Lungarno, non prenderebbero affatto bene un rincaro che avrebbe il sapore della beffa.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
SMOTTAMENTO
La voragine che si è aperta mercoledì all’alba sul Lungarno Torrigiani