Attorno ai sieri c'è una narrazione mediatica che cambia le carte in tavola continuamente. Ecco perché io mi sono sottratto. E se imponessero l'obbligo, chiederò asilo politico alla Turchia
di Alessandro Meluzzi
Prima era il 70%, oggi il 90% se non - possibilmente - il 100% dei soggetti vaccinati per raggiungere l'immunità di gregge. Prima le dosi si mantenevano a una certa temperatura, da rispettare rigidamente. Oggi si va in piazza a usufruire dell'offerta «un vaccino per un panino». Prima col vaccino non ti infettavi o era molto raro. Oggi «si sapeva già», salvo commentare lo studio di Oxford su 98mila unità da cui si evince che la copertura vaccinale (che non ti manda in ospedale) ha durata di circa tre mesi. Sarà il progresso della scienza che porta a tutti questi dietrofront? Difficile supporlo, anche perché ormai si tratta di una narrazione i cui cambi di passo superano di gran lunga le certezze che inizialmente venivano spacciate per dogmi intoccabili. Una narrazione che, a veder bene, ha più il sapore di propaganda. Si chiama dittatura «info-psìcosanitaria».
Come voi lettori sapete, io faccio il medico da quasi 42 anni, e sono stato sospeso non dall'ordine ma dai contatti diretti con i pazienti, in quanto ho liberamente scelto di non vaccinarmi. Questa cosa mi ha creato grossi problemi, professionali, economici, d'immagine e di mille e una natura. Però io ho pensato di anteporre i miei ragionamenti persino alle mie strette convenienze economiche e professionali.
Adesso vi spiego perché ho scelto di non vaccinarmi. La prima possibilità è che io sia pazzo. E invece non è cosi: io mi sono limitato a leggere la letteratura scientifica attentamente, ho sentito molti pareri e ho capito tre cose. La prima (che era evidente fin dall'inizio), che la durata del picco anticorpale dei cosiddetti vaccini/sieri ímmunologici è limitatíssima nel tempo.
Questo dicono di scoprirlo ora, ma lo si sapeva già dall'inizio. Pfizer lo sapeva già dall'inizio.
Secondo: io ho avuto il Covid, che nel mio caso è stata una banale influenza curata con le terapie domiciliari ordinarie. E la prima cosa che abbiamo imparato dal Covid e da chilo ha avuto è che stimola le difese cellulari, la protezione immunologica cellulare, che pare duri tutta la vita. La terza considerazione è che il picco degli anticorpi non protegge dalla trasmissione: dicono che difende dai casi più gravi, ma abbiamo molti casi gravi che smentiscono anche questo assunto.
Ma il dato fondamentale è un altro: noi non sappiamo nulla sugli effetti nel medio e lungo periodo di questi sieri genetici Rna. Io, siccome tengo alla mia pelle, preferisco non vaccinarmi e non lavorare, piuttosto che morire. Se dovessero mettere un obbligo vaccinale generalizzato e io dovessi essere trascinato in un Tso per essere vaccinato, preferisco scappare in Turchia!
Faccio una dichiarazione di voto: se in Italia si dovesse arrivare alle vaccinazioni forzate, ci saranno molti esuli. Questo Paese rischia una catastrofe civile.
L'unica cosa che sappiamo è che i profitti saliranno alle stelle. Gli scienziati non sono gli informatori farmaceutici delle case produttrici. Devono lavarsi i denti con il dentifricio quando pronunciano la parola «scienza».