𝗖𝗼𝗻 𝘂𝗻 𝗼𝗰𝗰𝗵𝗶𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗖𝗶𝗻𝗮, 𝗴𝗹𝗶 𝗦𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗨𝗻𝗶𝘁𝗶 𝗮𝗻𝗻𝘂𝗹𝗹𝗮𝗻𝗼 𝗹𝗲 𝘀𝗮𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗮 𝗡𝗼𝗿𝗱 𝗦𝘁𝗿𝗲𝗮𝗺 𝟮

di 𝗦𝗮𝗹𝗺𝗮𝗻 𝗥𝗮𝗳𝗶 𝗦𝗵𝗲𝗶𝗸𝗵*

Quando il presidente degli Stati Uniti 𝗝𝗼𝗲 𝗕𝗶𝗱𝗲𝗻 ha recentemente rinunciato alle sanzioni nei confronti della società che supervisiona il progetto 𝗡𝗼𝗿𝗱 𝗦𝘁𝗿𝗲𝗮𝗺 𝟮, è stata una sorpresa per molti. La decisione è stata in gran parte vista come il modo dell'amministrazione Biden di "normalizzare" i legami usa con la Germania dopo che le loro relazioni bilaterali sono state costantemente silurate dall'amministrazione Trump. Ma la domanda che non viene posta è: perché l'amministrazione Biden dovrebbe compiere questo passo in un momento in cui la leader tedesca pro-Nord Stream2, 𝗔𝗻𝗴𝗲𝗹𝗮 𝗠𝗲𝗿𝗸𝗲𝗹, sta per ritirarsi dalla politica a settembre, e in cui il suo candidato successivo, soprattutto dal partito di opposizione Dei Verdi, non condivide il suo entusiasmo e il suo sostegno politico al progetto? Così com'è, 𝗔𝗻𝗻𝗮𝗹𝗲𝗻𝗮 𝗕𝗮𝗲𝗿𝗯𝗼𝗰𝗸, la candidata ambientalista dei Verdi, ha affermato che la questione del gasdotto riguarda "la guerra e la pace", sostenendo che Nord Stream 2 rischia di minare la sicurezza dell'Ucraina. Quindi, non sarebbe logico che l'amministrazione Biden aspettava la partenza di Merkel e l'arrivo di un nuovo leader, possibilmente del partito dei Verdi, per uccidere definitivamente il progetto Nord Stream 2?

L'amministrazione Biden ha adottato un approccio diverso, che non riguarda necessariamente le relazioni degli Stati Uniti con la Germania, ma soprattutto come gli Stati Uniti possono ridefinire le loro relazioni con la 𝗥𝘂𝘀𝘀𝗶𝗮 di modo che potrebbero allontanare quest'ultima dai cinesi, consentendo agli Stati Uniti una posizione strategica migliore per affrontare il suo avversario globale più potente (la Cina). In altre parole, offrendo alla Russia un margine di manovra e una maggiore presenza economica in Europa, l'amministrazione Biden sta cercando di rompere l'asse 𝗥𝘂𝘀𝘀𝗶𝗮-𝗖𝗶𝗻𝗮.

Nella sua valutazione delle minacce a livello mondiale del 2020 al Congresso, la comunità di intelligence degli Stati Uniti aveva dichiarato che "Cina e Russia sono più allineate che in qualsiasi altro momento dalla metà degli anni '50". E, una delle ragioni che li ha avvicinati sono le sanzioni statunitensi. Ad esempio, già nel marzo 2021, quando 𝗦𝗲𝗿𝗴𝗲𝘆 𝗟𝗮𝘃𝗿𝗼𝘃, il ministro degli Esteri russo, ha incontrato il suo omologo 𝗪𝗮𝗻𝗴 𝗬𝗶 in Cina, hanno parlato di sforzi per costruire "indipendenza tecnologica" e aggirare i sistemi finanziari occidentali che gli Stati Uniti usano per sanzionarli. Questo spiega perché l'amministrazione Biden, che ha iniziato come "dura" nei confronti della Russia, ha cambiato la sua politica nei confronti della Russia, rendendosi conto che le sanzioni hanno solo avvicinato i suoi due maggiori rivali, come mezzo per rompere la forza interiore di questi legami.

Di conseguenza, quando il Segretario di Stato americano 𝗔𝗻𝘁𝗼𝗻𝘆 𝗕𝗹𝗶𝗻𝗸𝗲𝗻 ha recentemente incontrato il suo omologo russo, l'atmosfera prevalente nell'incontro era completamente diversa da quella che ha definito la riunione di ancoraggio 𝗨𝗦𝗔-𝗖𝗶𝗻𝗮 in cui entrambe le parti si scambiavano principalmente ostilità verbali e barbe. Lavrov, al contrario, ha definito il dialogo di Reykjavik "costruttivo", mentre Blinken ha sottolineato che il mondo sarebbe più sicuro se Mosca e Washington "possano lavorare insieme in modo cooperativo". L'atmosfera era anche in totale contrasto con il modo in cui il vertice del G7 tenutosi di recente ha accusato la Russia del suo comportamento "irresponsabile e destabilizzante". Cosa spiega questo cambiamento?

Anche se questo non significa che negli Stati Uniti si sia avuto un cambiamento di cuore fondamentale sulla Russia, resta il fatto che negli Stati Uniti c'è sempre più senso ridefinire le relazioni Russia-USA estraniate dal caso Ucraina del 2014. L'allontanamento della Russia con l'Occidente è stato concomitante con i crescenti legami della Russia con la Cina. Con quest'ultimo che sfida costantemente gli Stati Uniti e non mostra alcuna volontà di "rispettare" o accettare il dominio politico, economico e tecnologico degli Stati Uniti sulla parola, diventa logico che gli Stati Uniti elaboro una strategia che possa allontanare il più potente alleato della Cina da essa. La rinuncia alle sanzioni, quindi, è un " ramo d'ulivo" che gli Stati Uniti hanno offerto a Mosca.

Pertanto, se una delle ragioni principali delle relazioni Russia-Cina sempre più profonde è la loro visione condivisa dell'Occidente come un'alleanza ostile contro entrambi, gli Stati Uniti, consentendo il completamento di Nord Stream 2, stanno cercando di dare un messaggio di "amicizia" alla Russia. In parole semplici, gli Stati Uniti mirano a privare le relazioni Russia-Cina della logica di fondo che le ha tenere insieme.

Pertanto, svezzando la Russia lontano da Cina, Gli Stati Uniti e la NATO possono concentrarsi più specificamente sulla "minaccia cinese". La strategia di incoraggiare indirettamente un cuneo tra Russia e Cina si inserisce bene nella "nuova era del conflitto" che gli Stati Uniti stanno cercando di avviare nei confronti della Cina.

I media mainstream negli Stati Uniti, di conseguenza, stanno già facendo da "rivalità" tra Cina e Russia. Un rapporto pubblicato di recente sul Washington Post descrive lo stato delle cose cina-Russia come reciprocamente antagonistico, con Mosca che ha "più paura da Pechino che da Washington". Secondo questo rapporto, la "paura" della Russia nei confronti della Cina consente all'Occidente di "arruolare Mosca come partner silenzioso ma significativo nella campagna globale per frenare gli aspetti perniciosi dell'influenza internazionale del Partito Comunista Cinese".

Potrebbe essere questo, almeno per Joe Biden, l'agenda principale del suo incontro di giugno con Vladimir Putin? Non ci possono essere dubbi su quanto gli Stati Uniti vogliano sconfiggere l'ascesa cinese alla preminenza globale. Di conseguenza, non ci possono essere dubbi sul fatto che gli Stati Uniti non cerchino di spostare le fondamenta fondamentali dei legami Russia-Cina rendendo almeno uno di loro un "amico dell'Occidente".

I russi prenderanno l'esca? Sembra altamente improbabile. Ma, per gli Stati Uniti, questa strategia sembra essere abbastanza attraente da essere sperimentata. Sebbene non produca i risultati desiderati, gli Stati Uniti sembrano aver calcolato che perseguire questo percorso è improbabile che produca alcun costo potenziale o reale e che possa facilmente tornare al suo "modello di sanzioni" se e quando necessario. Per i russi, tuttavia, non è solo l'opportunità politica anti-cinese alla base della posizione amichevole degli Stati Uniti che rende i progressi degli Stati Uniti non solo meno affidabili e inclini a perturbazioni, ma anche il fatto che una serie di altre questioni controverse continuano a rimanere irrisolte tra Stati Uniti e Russia rendono un cambiamento strategico notturno in Russia verso gli Stati Uniti solo un pio desiderio.

𝗦𝗮𝗹𝗺𝗮𝗻 𝗥𝗮𝗳𝗶 𝗦𝗵𝗲𝗶𝗸𝗵, 𝘳𝘪𝘤𝘦𝘳𝘤𝘢𝘵𝘰𝘳𝘦 𝘦 𝘢𝘯𝘢𝘭𝘪𝘴𝘵𝘢 𝘥𝘪 𝘙𝘦𝘭𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘐𝘯𝘵𝘦𝘳𝘯𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘢𝘭𝘪 𝘦 𝘢𝘧𝘧𝘢𝘳𝘪 𝘦𝘴𝘵𝘦𝘳𝘪 𝘦 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘯𝘪 𝘥𝘦𝘭 𝘗𝘢𝘬𝘪𝘴𝘵𝘢𝘯, 𝘪𝘯 𝘦𝘴𝘤𝘭𝘶𝘴𝘪𝘷𝘢 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘢 𝘳𝘪𝘷𝘪𝘴𝘵𝘢 𝘰𝘯𝘭𝘪𝘯𝘦"𝙉𝙚𝙬 𝙀𝙖𝙨𝙩𝙚𝙧𝙣 𝙊𝙪𝙩𝙡𝙤𝙤𝙠".