Il capitale ha allungato ovunque i suoi tentacoli e la politica è ormai dominata dal marketing. È la morte di ogni alto e nobile ideale, venduto dai partiti per una misera pagnotta e una fetta di potere
Destra e sinistra sono categorie superate, allorché veicolano la stessa razionalità politica, per di più fingendo un pluralismo che si risolve nel falso plurale che dice il medesimo. Destra bluette e sinistra fucsia sono oggi, di fatto, due frazioni interne alla medesima oligarchia politica: rispecchiano gli interessi di classe del medesimo blocco storico neoliberale; e vi riescono tanto meglio, quanto più dissimulano tale unità dietro il falso pluralismo e, di più, dietro il fittizio conflitto inter partes.
V'è, invero, una certa differenziazione dell'offerta politica sul mercato elettorale: il mercato, si sa, vive di offerte plurime, tutte diverse e, insieme, tutte organiche al mondo della libera circolazione.
Merci diversificate, dunque, ma pur sempre merci. Che si scelga la merce A o la merce B, ha comunque vinto il mondo delle merci. Che si scelga la destra bluette o la sinistra fucsia, ha comunque vinto il sistema liberista.
Peraltro, l’improvvido ingresso dei metodi pubblicitari nella politica segna il trionfo della mercificazione e, eo ipso, la ridefinizione del nesso tra elettore ed eletto in relazione tra venditore e acquirente.
Penso, ad esempio, al nuovo brand pubblicitario di un partito che s'è inventato le ciabatte da mare per lasciare sulla sabbia il proprio simbolo, in stile pubblicitario.
Ordunque, la differenziazione tra destra e sinistra non va mai a toccare i fondamenti del blocco egemonico dell’ordine mondiale: mercato sovrano e globalismo a trazione atlantista, questi i due pilastri. Certo, il blocco fucsia della rainbow left è più libertario nella questione deî costumi individuali, ma, al di là di questo, la visione economica è la stessa e va sotto il nome di liberismo o, se si preferisce, governo per il mercato. L'antagonismo tra ideali evapora. In suo luogo, resta la prassi mortificante del marketing politico tra merci che, per quanto diverse, restano pur sempre merci che riconfermane il mondo delle merci.
PN