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A Colonia l’atto finale dell’autodistruzione programmata dall'UE

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di IDA MAGLI

Impadronirsi delle donne del nemico è stato sempre, in tutta la storia della specie umana, il segno e
il simbolo della vittoria finale. 
«Né dei Teucri il rio dolor - esclama Ettore di fronte alla disfatta né quello d’Ecuba stessa, né del padre antico, né dei fratei, che molti e valorosi sotto il ferro nemico nella polve cadran distesi, non mi accora, o donna, sì di questi il dolor, quanto il crudele tuo destino, se fia che qualche Acheo, del sangue ancor dei tuoi lordo l’usbergo, lacrimosa ti tragga in servitude, ma pria morto la terra mi ricopra, ch’io di te schiava i lai pietosi intenda».

L’assalto alle nostre donne ultimo atto dell’eurosuicidio


In nome della mondializzazione l’Ue ha distrutto l’identità europea e l’immigrazione é servita allo scopo. Ma gli islamici non si integrano e ora si comportano da padroni

 Non é diversa da quella dell’lliade, anche se senza parole, la disperazione espressa dalla statua del Trace che si consegna ai vincitori Romani portando sul braccio la propria donna dopo averla uccisa. Non puc‘) non essere oosi perché, a1 di 1à di qualsiasi differenza di epoca, di religione, di cultura, la donna é un «valore» percepito da tutti i maschi come tale, i1 primo segno, la prima «moneta», e a] tempo stesso la riserva d’oro su cui viene garantita reciprocamente fra i gruppi la sostanza della loro parola, la sua verita. «Tu dai una donna a me, io do una donna a te» come dice,
con assoluta precisione, Claude Lévi-Strauss nel saggio sulle Strutture elementari della parentela. Con i1 divieto dell’incesto e scambiandosi 1e dome in un gruppo e l’altro i maschi stabiliscono i confini della propria identità, riconoscono le discendenze biologiche, razziali, 11ibali,  Sono 1e leggi della natura che guidano la specie umana, come ogni altra specie, verso i1 mantenimento e la prosecuzione della specie stessa. Ma nell’Uomo  questo compito passa attraverso gli istituti sociali dettati di volta in volta dalle diverse creazioni dovute all’istinto, alla razionalità, aIla capacita logica, aIla memoria, agli affetti. Il divieto dell’incesto, per esempio, che é esistito ed esiste ovunque, é sicuramente istintuale prima che giuridico, ma nell’Uomo nulla é mai soltanto istintuale perché si cercano e si trovano sempre spiegazioni di tipo mitico, magico, sacrale, senza ricorrere ai dati di fatto che pure tutti i popoli conoscono ossia alle gravi malformazioni e alle malattie
dovute alla procreazione fra stretti parenti.

Oggi, perc, nell’Occidente europeo, tutto l’impianto significatvo cui abbiamo accennato é stato negato da quei pochi ma fortissimi detentori del potere che, alla fine della seconda guerra mondiale, hanno deciso 1a distimzione degli Stati nazionali e il mescolamento dei popoli, in apparenza per costruire una Europa unita in cui non ci fossero piu guerre, in realtà invece avendo come meta l’assimilazione e l’uguaglianza di tutti i popoli, di tutte 1e strutture sociali, di tutte 1e religioni,
per stabilire cosi il passo fondamentale per giungere a un governo mondiale. Non si tratta di ipotesi,
ma di dati di fatto. Sembrava allora l’unico ideale veramente tale e che la mondializzazione non fosse difficile da realizzare. Un errore di valutazione della realtà che appare oggi quasi incredibile. Dal 1957 del progetto sono passati molti anni ma gli Stati Uniti d’Europa hanno continuato ad esistere soltanto sulla carta, nelle illusioni dei politici e nella miriade di istituti e di poltrone
create appositamente, come i] parlamento europeo, per ingannare i popoli. L’Europa non progredisce
agli occhi di nessuno, i1 suo potere politico é quasi nullo malgrado 1e immense riochezze profuse a tale scopo, malgrado l’imposizione di una moneta unica, malgrado le regole e 1e norme imposte da Bruxelles per far diventare uguali, se non gli uomini, almeno 1e zucchine, la curvatura delle banane, i recinti per le galline e, a] colmo del grottoo, anche i sedili dei m di trasporto pubblici cui i tedeschi si sono opposti perché «i Ioro sederi sono pit‘l grossi».

Si, l’unione europea non progredisce. E in base a questa amara constatazione che é partito l’ordine
di dare il via a1 programma di distruzione della civiltà europea per mezzo dell’invasione di popoli totalmente diversi: africani e mediorientali. Un programma che faceva parte del progetto Un momento dei disordini scatenati a Colonia durante i festeggiamenti di capodanno da parte di bande di immigrati e profughi musulmani 
Fin dall’inizio, ma che i politici di Bruxelles ritenevano di poter mettere in atto «con 1e buone», inculcando per anni il dovere e la bellezza dell’accoglienza, predicato da Papi e da Vescovi, da giornalisti e da innumerevoli trasmissioni televisive, senza mai alludere alle differenze fisiche, psicologiche, culturali, religiose, dei milioni di immigrati, differenze che anzi la Merkel una volta
ha perfino negato affermando che i musulmani sono della 



Nostra stessa cultura. Mentiva spudoratamente, è chiaro: in Germania esistono già da molti anni i tribunali islamici per gli immigrati, riservati alla gestione della giustizia secondo le leggi coraniche e tanto basta per affermare che appartengono ad un’altra cultura. Ma la Merkel in realtà è stata usata fin
dall’inizio dai costruttori dell’Ue per coprire, realizzandoli, i loro scopi. Naturalmente alla Merkel è piaciuto questo ruolo di capo dell’Europa, supporre, anche se non ci sono le  prove, che siano state le autorità di Bruxelles a voler dare un’accelerazione definitiva alla distruzione della civiltà europea. Con una trovata geniale è stato dato il via all'arma primordiale, quella che tutti i maschi hanno sempre adoperato sul nemico vinto: il possesso delle donne. L’assalto era organizzato, su questo non ci sono dubbi. Maometto e i suoi compagni rapinavano, stupravano in un contesto bellico, dopo aver conquistato un villaggio o un paese, mai a freddo. A Colonia, invece, in una libera piazza di un giorno di festa come il capodanno, gli immigrati africani hanno finalmente dichiarato a se stessi e agli
europei di essere ormai i padroni, sottomettendone le donne  alle loro voglie sessuali. I particolari, poi, dimostrano l’assoluto disprezzo che i musulmani nutrono verso le donne europee perfino nel farne il proprio oggetto sessuale: palpeggiamenti del seno, dita infilate nei pantaloni, gesti, «scherzi», riservati alle prostitute nelle bettole di periferia.

Le reazioni delle nostre istituzioni sono state quasi inesistenti.
Non si è sentita la voce né del Papa né dei capi di governo, tutti sempre schierati dalla parte degli immigrati e soprattutto dei musulmani. Anche le donne hanno parlato poco e senza l’aggressività che un simile episodio avrebbe dovuto suscitare.

Dei «maschi», poi, non si sa che dire: il lungo trattamento devirilizzante cui sono stati sottoposti inibendo qualsiasi espressione e qualsiasi comportamento non «politicamente corretto» e incitandoli all'omosessualità, sembra averli ormai ridotti a ombre, a simulacri della mascolinità. Insomma la nostra società è giunta là dove si voleva che giungesse: ha perso l’identità e la forza che proviene soltanto da una forte identità. Ma questo non ha portato a quello che i mondialisti credevano che sarebbe avvenuto: una più facile integrazione e omologazione degli immigrati. È stata indebolita la cultura europea fino quasi alla morte, ma nessun musulmano abbandona la propria religione in quanto questa è anche la sua cultura. Le culture muoiono, ma non si integrano. E come potrebbero integrarsi visto che sono costruite su un sistema logico di significati?

C’è chi già grida allo scandalo perché alcuni Stati, di fronte all'enorme pericolo per la propria
sopravvivenza dell’invasione immigratoria, hanno sospeso la loro adesione a Schengen, impedendo la libera circolazione delle persone all'interno dell’Europa. Sarebbe bene che tutti i politici riflettessero su questa decisione perché costituisce un primo passo indispensabile per tentare di salvarsi. I politici italiani lo faranno?




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