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Attacco a mille politici e vip l’hacker dell’Avvento che spaventa la Germania

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5/1/2019
la repubblica
Il caso

Si fa chiamare " GOd": ha svelato dati e indirizzi giorno per giorno dal primo dicembre Merkel tra i bersagli, risparmiati i big della destra populista. I sospetti sui neonazisti
Tonia mastrobuoni,
Dalla nostra corrispondente
berlino
È il più grande e allo stesso tempo il più misterioso attacco informatico mai avvenuto in Germania; un episodio « molto, molto serio » , ha ammesso la vice portavoce del governo, Martina Fiez. Un migliaio di personaggi famosi — politici, musicisti, giornalisti e attori — sono stati presi di mira da uno o più hacker che ne hanno diffuso per tutto il mese di dicembre una miriade di dati privati usando un account twitter. Nessuno se n’era accorto finora perché l’account era poco seguito, ma negli ultimi giorni l’hacker ha craccato il profilo di una star di Youtube diffondendo nuovamente numeri di telefono, foto delle vacanze, nomi dei famigliari e gli indirizzi di casa, dettagli di carte di credito, documenti e scambi via chat e via mail dei " vip". A quel punto, il caso è esploso. E l’" hacker dell’Avvento" ha riempito le prime pagine dei giornali.
Tra le vittime della massiccia intrusione informatica figurano quasi tutti i parlamentari — con la vistosissima eccezione della destra populista Afd — la cancelliera Angela Merkel e il presidente della Repubblica Frank-Walter Steinmeier, ma anche attori come Till Schweiger o il comico Jan Boehmermann. Nelle prime ore i media come Bild avevano puntato il dito contro la Russia e l’estrema destra o addirittura una comunione delle due, ma forse il caso è molto più banale e riguarda un gruppo di hacker o persino un lupo solitario con fame di notorietà. Se fosse vero, non farebbe che rendere l’episodio ancora più inquietante, vista la mole e la natura dei dati hackerati.
" G0d", questo il nome dell’hacker, ha usato il calendario dell’Avvento per centellinare il più inquietante leak della storia. Ha cominciato a diffondere i dati sensibili del migliaio di "big" della politica e dello spettacolo dal primo dicembre. Ogni giorno annunciava una " finestrella" digitale da aprire con una montagna di nuovi dati. Essendo un account poco seguito, nel lunghissimo mese dei "leak natalizi" nessuno si è accorto di nulla. Finché " G0d" non ha hackerato l’account twitter della star di You-Tube Simon Unge, e ha ricominciato a postare le informazioni. A quel punto è scattato l’allarme.
Secondo il sito di informazione "t-online" l’hacker avrebbe espresso in un post il movente del suo gesto: fame di notorietà. Il che spiegherebbe la scelta di bersagli come attori o comici, insomma non solo politici. Ma colpisce anche l’arbitrarietà dei dettagli buttati in rete: molti sono vecchi di anni, in alcuni casi i personaggi — come l’ex capo delle ferrovie tedesche — non sono neanche più in carica. E secondo alcune vittime, ci sarebbero anche dati falsificati, ad esempio mail mai ricevute. Colpisce anche, però, che l’autore o gli autori abbiano risparmiato la destra populista dell’Afd dagli attacchi. O che abbiano scavato particolarmente nella vita di politici di sinistra come il leader dei verdi, Robert Habeck, del quale sono state diffuse conversazioni con i figli e persino le foto delle vacanze con la famiglia. O che abbiano preso di mira un giornalista e youtuber da sempre impegnato contro la destra come Rayk Anders. L’ultima " finestrella" dell’hacker dell’Avvento, infine, ha riguardato Juergen Resch, l’uomo a capo dell’Umweltschutz, la Protezione ambientale, che sta vincendo in tribunale un processo dopo l’altro contro il diesel in città.
Anche la metodologia usata ricorda tipicamente l’estrema destra: i neonazisti tedeschi sono famosi per le azioni intimidatorie basate sulla pubblicazione di indirizzi di casa e dati sensibili. Di recente ha fatto scalpore il caso di una nota avvocatessa turca che ha difeso le vittime dei terroristi neonazisti Nsu ed è stata presa di mira da teste rasate che hanno minacciato di ammazzare la figlia. In quel caso è venuto fuori che era stato un poliziotto dalle simpatie hitleriane a tirar fuori i suoi dati. Nel caso del mega- leak emerso ieri, al di là delle intrusioni nelle mail o nelle chat, più facili da spiegare, il mistero di come l’hacker sia venuto in possesso di certe informazioni è ancora fitto.

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