24/12/2018
MONDO
Il caso
Più di 200 vittime e 800 feriti per l’onda sollevata dai detriti dell’eruzione di un vulcano Il precedente del 2004 a Natale, una tragedia simile che uccise migliaia di persone
raimondo bultrini,
bangkok
A occidente Lampung, ultimo avamposto della grande Isola indonesiana di Sumatra, a oriente Serang e Pandeglang sulla punta estrema di Giava. L’ennesimo micidiale tsunami è partito dal centro dello stretto di Sunda che divide non solo le due isole, ma le stesse placche tettoniche di questo emisfero, e si è propagato su entrambe le coste di qua e di là dalla faglia.
Più di 200 le vittime e centinaia i feriti da Sumur a Panimbang, da Carita a Labuhan, a Tanjung Lesung dove sono rimasti uccisi i musicisti del gruppo pop Seventeen e molti spettatori del loro concerto, ripresi in un video mentre l’acqua li travolge e trascina via tra un ammasso di travi e tubi di ferro. Nella stessa località hanno perso la vita anche numerosi artisti di un altro noto gruppo di musica folcloristica indonesiana.
Le salme recuperate nelle varie località sono oltre 220 ma molti mancano all’appello e si temono altre notizie tragiche dalle missioni di ricerca nelle isolette e tratti di costa più difficili da raggiungere.
A provocare la tragedia è stato, secondo le prime valutazioni degli esperti, il rigurgito di lava e tonnellate di pietre scagliate nell’Oceano dal cratere dell’Anak Krakatoa, il "figlio del Krakatoa" in lingua locale. Sorto dall’oceano nel 1927 a seguito, è il più giovane tra i vulcani creati dall’eruzione di fine ‘800 che ebbe l’effetto di 13mila Hiroshima, con cinque anni di impazzimento del clima in gran parte dell’arcipelago e oltre. Ma non è certo che sia stato l’Anak Krakatao a causare lo tsunami: molti esperti attribuiscono le violente onde di sabato a una ennesima marcata frizione tra le zolle tettoniche australe e euroasiatica.
Qualunque sia stata la causa, le strumentazioni tecniche e i sistemi di allarme messi in piedi all’indomani dello tsunami del 26 dicembre di 14 anni fa non hanno funzionato. Fin dall’inizio dell’eruzione di sabato è andata ad esempio fuori uso la macchina per monitorare il vulcano e su questo tratto di mare non esistono boe dotati di sensori capaci di distinguere tra i segnali dell’oceano quelli giusti per ordinare un’evacuazione.
A metà ottobre forti esplosioni dallo stesso cratere dell’Anak avevano provocato l’affondamento di una barca turistica che passava nello stretto di Sunda e il salvataggio in extremis dei passeggeri. Un altro piccolo campanello dall’allarme che non ha spaventato però i turisti che affollavano molte delle località colpite.
Sui social media alcuni viaggiatori stranieri hanno postato le loro testimonianze dopo essere fuggiti in luoghi più elevati e aver assistito dai balconi dei piani superiori dei loro alberghi al disastro di auto, alberi e persone che sparivano tra i flutti.
La testimonianza più scioccante resta quella immortalata dalle telecamere durante il concerto dei popolari "Seventeen", gruppo pop decimato assieme a molti degli spettatori che erano accorsi ad applaudirlo. Il cantante e leader del gruppo "Ifan" Fajarsyah, sopravvissuto aggrappandosi a un’impalcatura, ha lanciato uno straziante appello ai suoi 260mila followers di Instagram chiedendo di pregare per i suoi compagni morti e scomparsi: insieme a loro c’è anche sua moglie, Dylan Sahara. A lei, che avrebbe compiuto proprio ieri 26 anni, Ifan ha dedicato anche una foto in bianco e nero di un viaggio a Parigi con una didascalia. « Voglio dirti buon compleanno di persona – ha scritto - Per favore, torna presto a casa, mia cara @ Dylan_ Sahara ».