18/11/2018
ECONOMIA
Affari&Finanza
Domani in edicola con Repubblica
ROMA
La tecnica dello spoils system, la sostituzione dei ruoli chiave al vertice del settore pubblico è diffusa in tutto il mondo. Ma in Italia con il governo gialloverde ha raggiunto una capillarità e una brutalità mai viste prima. Nessun ganglio dello Stato è risparmiato: aziende pubbliche, società di servizi, agenzie, perfino le authority di controllo. A questa indiscriminata corsa alle poltrone è dedicata l’inchiesta di copertina di Affari & Finanza di domani. A dispetto dei risultati, il direttore dell’Agenzia delle entrate Ernesto Maria Ruffini è stato sostituito dalla sera alla mattina con il generale Antonino Maggiore.
Altrettanto rapidamente è stato sostituito alle Fs Renato Mazzoncini, che pure stava portando a casa risultati positivi, con il dirigente interno gradito ai grillini Gianfranco Battisti, il quale dovrà per prima cosa, stando agli intenti, smantellare la fusione Anas-Ferrovie, operazione "targata" Renzi. Ma in molte altre occasioni il sostituto non è pronto, e allora si determinano mesi di vacatio in posti-chiave come la Consob (che dovrebbe essere finalmente risolta in settimana) per cercare qualcuno all’altezza, o anche la stessa Anas dove Gianni Armaniè stato messo alla porta senza troppi complimenti. Oppure si determinano soluzioni pasticciate, come la nomina di non uno ma due commissarri all’Agenzia spaziale (per la prima volta le mani del governo si sono allungate sulla scienza con l’estromissione di Roberto Battiston), uno di fede grillina e l’altro leghista. Solo una Fortezza Bastiani resiste: la ridotta del Tesoro dove un nucleo di tecnici cerca di portare una ventata di razionalità nelle idee del governo, e per questo viene aspramente attaccato dagli stessi politici.
A&F dedica poi un ampio reportage alla vicenda Telecom, che in queste ore arriva a conclusione con la nomina dell’ennesimo amministratore delegato. L’articolo di A&F spiega in dettaglio perché è diventata un’infrastruttura fondamentale del Paese la rete in fibra ottica, fondamentale nell’epoca del 5G soprattutto per lo sviluppo industriale, e quindi sono cruciali gli ingenti investimenti richiesti.
Altro caso "caldo" quello di Confcommercio, dove il presidente Carlo Sangalli resiste agli scandali e alle richieste di dimissioni e difende il suo fortissimo potere, imperniato sulla rete di lobby che ruota intorno all’ associazione e alla sua cassaforte Enasarco. Per l’economia internazionale un reportage sulla "Nuova via della seta" che è arrivata al momento cruciale in cui i cinesi cercano partnership con i porti italiani, e un ritratto di Daniel Kretinsky, l’uomo nuovo dell’economia europea, proveniente da Praga ma operativo a Parigi, che dopo aver fatto fortuna con le centrali elettriche cerca di sfondare nel mondo dei media con l’acquisto di una quota in Le Monde