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Lo sbarco della Diciotti sbloccato da Mattarella I pm: niente arresti

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13/7/2018
POLITICA
L’arrivo dei 67 migranti

Salvini congela l’attracco a Trapani per tutta la giornata, poi deve cedere. Due indagati a piede libero. Ecco com’è andata sulla nave
Alessandra Ziniti,
Dalla nostra inviata
Trapani
Alla fine Salvini ha dovuto arrendersi all’intervento di Mattarella, che con una telefonata al premier Conte ha messo fine all’odissea dei 67 migranti a bordo della nave Diciotti della Guardia costiera italiana, consentendo lo sbarco a Trapani. Una vicenda cominciata quattro giorni prima quando i profughi erano stati soccorsi dal rimorchiatore privato Vos Thalassa. Sul quale però erano presto cominciate le tensioni. Se non proprio una rivolta, quasi.
« Gridavano ‘ No Libia, no Libia’. In due hanno minacciato prima il marinaio di guardia, poi hanno spintonato il primo ufficiale, lo hanno accerchiato. Hanno mimato con le mani il segno di ‘ ti taglio la gola’. Davano ordini ad un gruppetto di altri. Io ho subito blindato il ponte di comando per timore che potessero impossessarsi della nave. Abbiamo avvertito l’Imrcc di Roma, la società armatrice, il primo ufficiale ha provato a mantenere la calma spiegando che andavamo in quella direzione perché ci era stato segnalato un altro barcone in difficoltà. Poi abbiamo dovuto invertire la rotta».
La testimonianza del comandante della Vos Thalassa contenuta nell’informativa della Polizia era sembrata sufficiente agli investigatori per disegnare una ricostruzione grave di quanto avvenuto a bordo del rimorchiatore che domenica ha soccorso 67 migranti, tale da giustificare l’intervento della nave Diciotti della Guardia costiera. Ma il procuratore Alfredo Morvillo ha deciso di procedere con i piedi di piombo. Niente arresto per Ibrahim Bushara, sudanese, e per Hamid Ibrahim, solo indagati a piede libero per concorso in violenza privata continuata e aggravata, il più lieve dei tre reati per i quali i due erano stati denunciati dalla Polizia, che riteneva si dovesse procedere anche per minacce e impossessamento di nave. Almeno uno di loro (come proverebbero alcune fotografie che lo ritrarrebbero alla guida del gommone), insieme ad un altro già individuato, sarebbe lo scafista del gruppo e per questo potrebbe essere fermato nelle prossime ore se, dalle testimonianze degli altri migranti, arriverà la conferma. Interrogatori a terra, però, nell’hotspot di Trapani.
Salvini ha congelato l’attracco per tutta la giornata poi ha dovuto cedere di fronte all’intervento del presidente della Repubblica, preoccupato soprattutto per le condizioni di bambini e donne. E a sera, lasciando filtrare «stupore» per gli interventi del Quirinale e “rammarico” per la scelta della Procura, Salvini ha lasciato ad una irrituale nota del premier Conte l’annuncio dello sbarco imminente. Radunati sul ponte della nave Diciotti, ormeggiata al molo Ronciglio, i migranti hanno salutato la fine della loro avventura intonando cori “Italia, Italia” accolti dai rappresentanti delle Ong e da una delegazione del movimento “Magliette rosse”.
Il ministro dell’Interno, pero’, un “colpevole” per queste 67 persone portate su suolo italiano lo pretende, perchè o hanno mentito gli armatori o « i responsabili dell’aggressione devono andare in galera » . Parole, quelle di Salvini, che esplicitano i dubbi che il titolare del Viminale ha avuto sin dall’inizio di questa vicenda, irritato per essere stato scavalcato dalla decisione del Comando delle Capitanerie di Porto di ordinare il trasbordo dei migranti dal rimorchiatore alla Diciotti e poi da quella del ministro dei Trasporti Toninelli di far approdare la nave nel porto di Trapani. Adesso un Salvini furente vuole a tutti i costi approfondire il giallo alimentato dalla versione data a “ La Verita’” dal portavoce della societa’ armatrice, Cristiano Vattuone: « Nessuna insurrezione a bordo, la situazione è stata ingigantita dai giornali, non c’è stato nessun ammutinamento e nessuno è stato pestato».
Nel mare senza Ong da settimane si continua a partire e a morire senza che si sappia esattamente cosa accada. Msf e Sos Mediterranee fanno la conta delle vittime: 600 in quattro settimane. « Le decisioni politiche dell’Europa - denunciano – hanno avuto conseguenze letali».

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