9/6/2018
MONDO
Il vertice del G7
Il presidente Usa: riapriamo le porte a Mosca. Con lui si schiera il premier italiano, che più tardi si riallinea con Macron e Merkel. Rottura anche sul commercio, The Donald va via in anticipo
Alberto D’Argenio
Dal nostro inviato
CHARLEVOIX ( canada)
L’unico momento di apparente sintonia la sera, quando i sette grandi della terra si rilassano sulle rive del St-Laurent per assistere allo spettacolo del Cirque du Soleil organizzato dal padrone di casa, il premier canadese Justin Trudeau. Per il resto la prima giornata del G7 ospitato a Charlevoix, nel Quebec, ratifica la grande spaccatura interna all’Occidente su commercio e Russia: da un lato gli Usa di Donald Trump, dall’altro il Canada e gli europei con Merkel, Macron e May. Nel mezzo il neo premier Giuseppe Conte che apre la giornata schierando l’Italia gialloverde in contrapposizione all’Unione e arriva a sera rientrando di buon grado su tutti i dossier dopo una serie di bilaterali con i partner Ue. Permettendo così all’Europa di restare compatta di fronte a Trump e Putin.
Prima ancora di atterrare al maniero di La Malbaie, The Donald si mette a cannoneggiare l’Unione via Twitter. «Non vedo l’ora di raddrizzare gli ingiusti accordi commerciali con i Paesi del G7. Se non ci riusciamo tanto meglio per noi». Come dire, se gli europei non aggiustano il loro surplus commerciale verso gli Usa cedendo alle nostre richieste (illegittime per la Ue), scatteranno altri dazi. Allusione a quelli sulle auto che fanno tremare Berlino, Parigi e Roma. Poi la frase che scatena la polemica del giorno: «La Russia deve tornare nel G8», cinguetta Trump.
Su Charlevoix cala il gelo, il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, afferma che «gli Usa vogliono sovvertire l’ordine mondiale » mentre Emmanuel Macron, su suggerimento di Juncker, chiede agli europei una riunione straordinaria per definire la posizione comune nei confronti di Trump prima dell’inizio formale del G7. Peccato che intanto Conte – mentre gli altri pubblicamente si opponevano - abbia twittato di essere del tutto d’accordo con il presidente Usa sul fatto che Putin debba essere riammesso al G8. Posizione che si rimangerà accettando l’opposta linea comune europea, anche se in serata da Palazzo Chigi precisano che il premier «continua a sostenere la prospettiva di un ritorno della Russia nei vertici».
Tra una bilaterale con Juncker e Tusk e la riunione a quattro degli europei, Conte incontra i media ribadendo di essere giunto in Quebec «per difendere gli interessi italiani» forte «di una intensa legittimazione politica». Ricorda la «profonda insoddisfazione » per le regole Ue sui migranti (atteggiamento condiviso da tutti gli europei presenti a Charlevoix, sono i Paesi dell’Est ad opporsi alla solidarietà) e soprattutto non esclude di mettere il veto al vertice dell’Unione di fine mese sul rinnovo delle sanzioni europee contro la Russia: «Valuteremo», afferma sibillino. Sui dazi invece sembra allontanare l’ipotesi che l’Italia (rovinosamente) rompa il fronte europeo negoziando soluzioni bilaterali conTrump («avremo una posizione moderata »). Dopo una manciata di domande il portavoce (grillino) Rocco Casalino interrompe il briefing per mancanza di tempo. Il Pd dopo avere visto i video delle tv lo accusa di avere trascinato via il premier dalle domande della stampa strattonandolo per un braccio.
Incuranti delle parole di Conte, sono i partner Ue a dettare la linea. Tusk assicura che sulla Russia «gli europei del G7 avranno la stessa posizione » e insieme a Juncker (che dopo la bilaterale con il neo premier si dice «rassicurato») esclude che Putin possa essere riammesso alle riunioni. Macron conferma: «Marciamo tutti nella stessa direzione». Intanto fonti dell’Eliseo affermano che tutti gli europei sono concordi sul fatto che fino al rispetto degli accordi di Minsk sulla pace in Ucraina non ci sono le condizioni per riammettere la Russia. Sul commercio Merkel è pronta a proporre un meccanismo per risolvere le dispute con Washington (ma Trump continua ad essere aggressivo e ad allontanare le due sponde dell’Atlantico) e con Macron, May e Conte pressa affinché nel documento finale di oggi il G7 faccia riferimento alle regole del Wto sul commercio. Ma Trump ha in programma di abbandonare in mattinata il vertice in anticipo per volare a Singapore dove incontrerà Kim Jong-un. Un segno della grande rottura, della scarsa considerazione per gli alleati europei e di come voglia indebolire l’Unione. Non a caso dopo la foto di famiglia prende sotto braccio Conte (è l’unico leader a non averlo incontrato in bilaterale) per spronarlo: «Avete avuto unagrandiosa vittoria elettorale!».
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FILIPPO ATTILI / CHIGI PALACE PR/ EPA
Fra Trump e l’Europa
Sopra, Donald Trump con il premier Giuseppe Conte. In alto: il premier canadese Justin Trudeau, Emmanuel Macron e consorti; foto di gruppo dei leader al G7; la cancelliera Angela Merkel dà il benvenuto a Conte tra i Grandi