“Italiani, lavorate di più” nuova crisi con la Ue dopo la frase di Juncker

Dal nostro corrispondente

BRUXELLES

Un incidente rischia di far salire la tensione tra Bruxelles e Roma già nel primo giorno del nuovo governo gialloverde. E’ il Guardian che riporta una frase molto pesante sull’Italia attribuita a Jean- Claude Juncker. Secondo l’edizione online del quotidiano britannico, il presidente della Commissione europea nel corso della conferenza New Pact for Europe nella capitale belga avrebbe pronunciato queste parole: « Gli italiani devono lavorare di più, essere meno corrotti e smettere di incolpare l’Ue per tutti i problemi dell’Italia». Concetto che in serata rimbalza sulle agenzia stampa proprio mentre dal Quirinale esce la lista dei ministri del nuovo esecutivo di Giuseppe Conte. E scatena il putiferio, che Bruxelles cerca di placare smentendo e precisando la frase.

Il primo a intervenire, con scontro istituzionale, è il presidente dell’Europarlamento, Antonio Tajani: «Chiedo al Presidente della Commissione di smentire immediatamente le frasi che gli vengono attribuite, se fossero vere sarebbero inaccettabili » . L’eurodeputato Raffele Fitto parla di « parole gravi e offensive » mentre l’M5S chiede una smentita. Matteo Salvini, neo vicepremier, spara: « Parole vergognose e razmondoziste, col prossimo governo vedremo di fare rispettare i diritti e la dignità di 60 milioni di italiani che dall’Europa si aspettano collaborazione, non insulti».

In quei minuti Bruxelles va in fibrillazione e lo staff del presidente si attiva. Viene ricostruita la frase e le circostanze in cui è stata pronunciata. Per il Guardian il virgolettato esteso di Juncker sarebbe il seguente: « Gli italiani devono prendersi cura delle regioni povere del Sud, questo significa più lavoro e serietà e meno corruzione. Noi aiuteremo come sempre, ma la smettano di addossare tutte le responsabilità alla Ue».

Secondo la Commissione invece il presidente avrebbe espresso un concetto ben diverso, estrapolato, male interpretato e non calato nel contesto. Il significato esatto per Bruxelles sarebbe: «Parlando dei problemi strutturali delle regioni del Mezzogiorno, il presidente ha affermato che la Ue mobilita diversi fondi per aiutare crescita e occupazione. L’utilizzo dei fondi dovrebbe essere migliorato in modo che le persone ne possano sentire i risultati sul territorio. La Ue continuerà a impegnarsi in Italia in modo che l’aiuto arrivi nelle regioni che ne hanno più bisogno, ma la loro gestione spetta alle autorità nazionali ».

Significato ben diverso, ma il caso, è lecito parlare di giallo, segnala la tensione di queste ore tra Roma e Bruxelles. Che la Commissione con la nascita del nuovo governo cercherà di stemperare al massimo.

Nei giorni scorsi sono state le copertine e le vignette dei giornali stranieri ad avvelenare il clima, proprio nelle ore in cui lo spread volava. Poi la frase del commissario Ue Guenter Oettinger, subito rampognato da Juncker: « I mercati insegneranno agli italiani a votare meglio » . Ora il caso che coinvolge lo stesso presidente, in realtà da sempre attento all’Italia, sponsor della flessibilità e della solidarietà sui migranti. Tuttavia il compito di Juncker, a maggior ragione con la falsa partenza di ieri, non sarà facile: l’ex premier lussemburghese proverà a collaborare con il governo Conte, a coinvolgerlo nelle stanze delle decisioni europee in modo da tenerlo nei binari. Ma se Roma violerà le regole internazionali sui salvataggi in mare o spenderà decine di miliardi in deficit, allora lo scontro sarà inevitabile.

Intanto a Bruxelles tirano un provvisorio sospiro di sollievo visto che l’idea di mesi di stillicidio sui mercati in attesa delle elezioni anticipate, un vero referendum sull’euro, spaventava di più del governo gialloverde.

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