Quantcast
Channel: Articoli interessanti
Viewing all articles
Browse latest Browse all 4949

Corruzione, il valore della denuncia

$
0
0
Prima
LE NUOVE NORME

SERGIO RIZZO
PER Francesco Paolo Sisto, deputato di Forza Italia, è semplicemente «barbarica ». Questo epiteto viene dedicato dal presidente della commissione Affari costituzionali della Camera alla legge approvata definitivamente ieri che tutela chi denuncia episodi di corruzione e malversazione all’interno delle aziende in cui lavora. Costui si definisce con il termine inglese whistleblower, letteralmente “soffiatore di fischietto”. Portabandiera della destra ferocemente contraria, Sisto dice che la legge «legittima e incoraggia negli ambienti di lavoro un clima di costante sospetto». Dunque barbarico. Si tratta però di intendersi sull’aggettivo. È più barbarico impedire a una società pubblica, dove si è scoperto grazie alla denuncia di un dipendente che l’amministratore è un corrotto o ha usato per fini personali risorse aziendali, di licenziare quel dipendente, o piuttosto lasciare esposto alla ritorsione chi ha avuto il coraggio di denunciare?
SEGUE A PAGINA 35
LA RISPOSTA è in casi come quello di Andrea Franzoso, l’ex ufficiale dei carabinieri funzionario delle Ferrovie Nord Milano prima sbattuto in un sottoscala e poi indotto a lasciare l’azienda controllata dalla Regione Lombardia dopo aver rivelato il modo disinvolto con cui usava le carte di credito il presidente Norberto Achille. Al processo in primo grado scaturito dalle denunce Achille è stato condannato per peculato a due anni e otto mesi, mentre chi l’ha denunciato ha perso il lavoro. Purtroppo però questa legge non c’era ancora. Per approvarla ci sono voluti ben quattro anni: al Senato è passata il 18 ottobre scorso, dopo 600 giorni. Ed è un caso, più unico che raro in questa tormentata legislatura, nel quale due partiti in guerra aperta fra loro come il Movimento 5 stelle e il Partito democratico si sono ritrovati alleati. Proposta nell’ottobre del 2013 dai grillini, la legge è stata infatti successivamente condivisa dal Pd.
Fosse stata in vigore quando Franzoso ha dovuto gettare la spugna, l’azienda avrebbe dovuto dimostrare che la decisione di metterlo nelle condizioni di andarsene era del tutto estranea alla sua denuncia. Il funzionario sarebbe stato reintegrato con tante scuse, e risarcito. Mentre l’azienda avrebbe dovuto sanzionare il responsabile della prevenzione alla corruzione che non avesse compiuto tutte le verifiche necessarie dopo la «barbarica» segnalazione.
Ma se una legge del genere si merita l’appellativo di «barbarica», come si potrebbero definire norme che incoraggiano il whistleblower al punto da riconoscergli una ricompensa fino al 30 per cento delle somme recuperate dall’Erario in seguito alla sua denuncia? Eppure sono norme operative già da molti anni in un Paese che pochi oserebbero qualificare «barbarico». Ovvero, gli Stati Uniti d’America. L’associazione Riparte il futuro, che ha attivamente sostenuto la campagna per l’approvazione della legge, ricorda che da quando nel 2011 esiste negli Usa ilwhistleblower program la Sec (la Consob americana) ha recuperato 584 milioni: i denuncianti non soltanto hanno avuto protezione, ma sono stati ricompensati con 111 milioni.
E gli Stati Uniti sono in buona compagnia. Il whistleblowing è una pratica legalmente tutelata, per esempio, in Canada, Olanda e Regno Unito. Come anche in Francia, sia pure con alcune limitazioni. Perfino in Africa c’è chi si è posto il problema di tutelare chi denuncia episodi corruttivi: il Ghana ha una legge addirittura dal 2006.
Vero è che Bruxelles non ha mai approvato un regolamento, e che nella maggioranza dei Paesi europei non esistono leggi. Sono 20 su 28, e fra questi c’è la Germania. Ma bisogna anche dire che la piaga della corruzione non ha ovunque lo stesso impatto sociale. Dal 1997 a oggi l’Italia è passata senza colpo ferire dal trentesimo al sessantesimo posto nella classifica della corruzione percepita stilata da Transparency international, mentre la Germania saliva dalla tredicesima alla decima posizione.
Secondo uno studio pagato della Commissione europea e citato da Riparte il futuro in un suo rapporto, una norma europea generale di protezione del whistleblowing farebbe recuperare agli Stati membri 5 miliardi di denari pubblici. «Barbarico» anche questo?
©RIPRODUZIONE RISERVATA

Viewing all articles
Browse latest Browse all 4949

Trending Articles