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Il Papa e il clima che cambia “Chi lo nega è uno stupido”

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CRONACA
E sui migranti Francesco sta con l’Italia: “È giusto accoglierli ma vanno integrati”

PAOLO RODARI
DAL NOSTRO INVIATO
A BORDO DEL VOLO PAPALE CARTA-GENA- CIAMPINO.
«Chi governa deve gestire il problema con la verità del governante che è la prudenza ».
Francesco, di ritorno dal viaggio in Colombia, risponde a una domanda sulle politiche restrittive dell’Italia sui migranti, conferma di aver incontrato Gentiloni, ma smentisce di aver parlato dell’argomento e spiega come sia lecito per l’Italia regolare i flussi migratori e fermarli se i numeri divengono insostenibili. Poi interviene sui cambiamenti climatici ricordando che solo «gli stupidi e i testardi» non sanno riconoscerli e chiede a Trump di ripensare al provvedimento contro i «dreamers».
La Chiesa italiana ha espresso comprensione verso la politica del governo di restringere sulle partenze dalla Libia e gli sbarchi nel Paese. Si è parlato anche di un suo incontro con Gentiloni in merito.

 Cosa pensa della chiusura delle partenze considerando che i migranti che restano in Libia vivono in condizioni disumane?

«L’incontro con Gentiloni è stato personale e non su questo argomento. È avvenuto settimane prima che venisse affrontato questo problema. Sento il dovere di gratitudine per l’Italia e la Grecia perché hanno aperto il cuore ai migranti. Il problema è sempre avere un cuore aperto. È un comandamento di Dio. Anche se non basta soltanto aprire il cuore, chi governa deve gestire questo problema con la verità del governante che è la prudenza. Che significa domandarsi, primo: quanti posti ho?
Secondo, occorre ricordare che non bisogna solo riceverli ma anche integrarli. Terzo: il problema umanitario, che significa prendere coscienza di questi lager in cui vivono spesso queste persone. Ho visto delle foto. Ma ho l’impressione che il governo stia facendo di tutto in campo umanitario per risolvere anche problemi che non si possono assumere. Un’ultima cosa, c’è nella coscienza collettiva un principio: l’Africa va sfruttata. Su chi fugge dalla fame occorre invece che facciamo investimenti. Mentre spesso ogni volta che i Paesi sviluppati vanno in Africa è per sfruttare. Dobbiamo capovolgere e dire: l’Africa è amica e va aiutata a crescere».

L’uragano Irma ha provocato morti e danni. Vi è secondo lei la responsabilità morale dei leader politici che si rifiutano di riconoscere che il cambiamento climatico è opera dell’uomo?

«Chi nega questo deve chiedere agli scienziati che sono chiarissimi e precisi. La recente notizia della nave russa che ha navigato dalla Norvegia al Giappone attraverso il Polo Nord senza trovare ghiaccio è un messaggio molto chiaro. È uscita poi una notizia che diceva che abbiamo solo tre anni per tornare indietro. Non so dire se sia vero che abbiamo solo tre anni, ma è vero che se non torniamo indietro andiamo giù. Del cambiamento climatico si vedono gli effetti e gli scienziati indicano la strada da seguire. Occorre ascoltare e prendere decisioni. È una cosa su cui non scherzare, molto seria. Ognuno ha la sua responsabilità morale. I politici hanno la propria. Poi la storia giudicherà le decisioni».

I cambiamenti climatici sembrano esserci anche in Italia: i morti di Livorno, i danni a Roma. Perché tarda una presa di coscienza da parte dei governi?

«C’è una frase dell’Antico Testamento che dice: l’uomo è uno stupido, un testardo che non vede. È l’unico animale che inciampa due volte sulla stessa pietra. C’è la superbia, la sufficienza di dire che non è così e poi c’è il “Dio tasca” non solo sul creato, ma in tante altre decisioni. Oggi a Cartagena ho visitato la parte povera della città, poi la parte turistica, lusso senza misure morali. Quelli che vanno di là non si accorgono di ciò? Quando non si vuol vedere non si vede. Si guarda solo una parte».

Cosa pensa della crisi in Corea?

«Della Corea capisco poco. Credo che ci sia una lotta per interessi che tuttavia mi sfuggono».

Negli Stati Uniti è stata abolita la legge dei dreamers, dei sognatori, 800mila ragazzi messicani, colombiani, che con questa abolizione potrebbero dover far ritorno nel Paese d’origine abbandonando la propria famiglia. Cosa pensa?

«Ho sentito di questa legge, ma non ho potuto approfondire. Tuttavia penso che staccare i giovani dalla famiglia non sia una cosa che porta un buon frutto né per i giovani né per la famiglia. Ho speranza che questa legge la si ripensi un po’. Ho sentito parlare il presidente degli Stati uniti che si presenta come un uomo pro-life. Se è un bravo pro-life può capire l’importanza della famiglia e della vita e che va difesa l’unità della famiglia. Chi ruba la speranza ai giovani? La droga e le altre dipendenze. Mentre è importante il rapporto con le radici, i giovani sradicati vogliono ritrovare le radici, per questo insisto sul dialogo tra giovani e anziani ».

Il presidente del Venezuela Maduro ha usato parole dure contro i vescovi locali che lo criticano, mentre dice di essere con il Papa. Cosa pensa?

«La Santa Sede ha parlato forte e chiaramente. Quello che dice Maduro lo spieghi lui. Ma la Santa Sede ha fatto tanto, ha inviato lì un gruppo di lavoro, un nunzio di primo livello, poi ha parlato con le persone, pubblicamente. Io tante volte ho parlato cercando sempre una via d’uscita, offrendo un aiuto per uscire, ma sembra che la cosa sia molto difficile. Quello che è pericoloso è il problema umanitario, tanta gente che soffre. Credo che le Nazioni Unite debbano farsi sentire per aiutare».

Come sta dopo l’incidente allo zigomo di ieri?

«Mi sono posizionato — nella papamobile, ndr — per salutare i bambini, non ho visto il vetro e “boom!”… Ma sto bene».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
I DREAMERS
La mia speranza è che Trump ripensi la legge contro i dreamers


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