le elezioni amministrative
Nei 22 capoluoghi vince l’alleanza Fi-Lega-Fdi In Liguria si interrompe un dominio rosso che durava dal dopoguerra. Pizzarotti bis a Parma
Democratici battuti quasi ovunque, persi i sindaci nelle tre città lombarde. Affluenza sotto il 50%
SILVIO BUZZANCA
ROMA.
Vince il centrodestra, perdono (pesantemente) il Pd e il centrosinistra, tracolla l’affluenza. E’ andato a votare solo il 46,03 per cento degli aventi diritto contro il 58 per cento del primo turno. I dati finali dicono che nel 2012 il centrosinistra aveva conquistato 16 comuni capoluoghi di provincia: ieri si è fermato a 7. Il centrodestra che partiva da 6 sindaci stravince e sale a quota 16. I due comuni restanti sui 25 chiamati alle urne sono Parma, riconquistata da Federico Pizzarotti con la sua lista civica, e Trapani, dove il voto non ha dato esiti.
I dati politicamente più eclatanti sono quelli liguri di Genova e La Spezia, dove il centrodestra assalta e conquista due roccaforti rosse. Nel capoluogo vince Marco Bucci con il 55, 24 per cento, mentre a La Spezia, città del ministro della Giustizia Andrea Orlando, stravince Pierluigi Peracchini con il 59,98 per cento.
Ma i risultati del centrosinistra non sono migliori nel vicino Piemonte, dove perde Alessandria e Asti, e in Toscana dove il centrosinistra viene sconfitto a Pistoia. Vittoria invece a Lucca, mentre a Carrara vince largamente il candidato dei grillini. Ancora più brutto per il centrosinistra il risultato in Lombardia, dove il centrosinistra lascia al centrodestra i tre capoluoghi dove si votava: Lodi, Monza e Como. Sconfitta anche a Sesto San Giovanni. In Emilia Romagna ii centrosinistra perde Piacenza e non riesce nella scalata al comune di Parma. Nella città ducale si riconferma infatti Pizzarotti che vince contro il centrosinistra e contro Beppe Grillo e il suo ex movimento.
Infine passano dal centrosinistra al centrodestra L’Aquila, Rieti, per soli cento voti, Oristano e Gorizia. Buone notizie arrivano per il centrosinistra invece dal Veneto: vince a Padova, dove Sergio Giordani ha sconfitto sul filo di lana il sindaco uscente leghista Massimo Bitonci. Anche a Belluno si registra la conferma del centrosinistra. E buone notizie arrivano anche dalla Puglia. Il centrosinistra strappa al centrodestra Lecce dopo 22 anni. Lo fa con Carlo Salvemini, figlio del candidato che aveva vinto nel 1995. A questo risultato va sommata anche la vittoria di Taranto.
Infine c’è il calo dell’affluenza. L’asticella del 50 per cento è stata superata a Padova, 57 per cento, e a L’Aquila, 52, per cento. Nelle altre città ci si è fermati sotto: In certi casi molto sotto. A Como, per esempio, ha votato solo il 35,8 per cento. A Verona, fermi al 42,4 per cento, le prime analisi dicono che si sono assentati gli elettori del centrosinistra che non hanno voluto votare la Bisinella Molto bassa anche l’affluenza a Genova dove è andato a votare solo il 42,6 per cento degli elettori. E questo nonostante negli ultimi giorni ben 8 mila genovesi erano andati a ritirare la scheda elettorale. Segnale che era stato interpretato come una mobilitazione del centrosinistra contro la vittoria del centrodestra.
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46,0%
CROLLO DEI VOTANTI
Nei 25 Comuni capoluogo l’affluenza è stata del 46,0% contro il 59,9% del primo turno