17/5/2017
politica e giustizia
L’ex premier al telefono incalza il genitore sul giallo degli incontri con Romeo E sulla fuga di notizie: qualcuno vìola la legge. Indagine della procura di Roma
TOMMASO CIRIACO
ROMA.
Da figlio a padre: «Babbo scandisce Matteo Renzi il 2 marzo scorso, rivolgendosi a Tiziano devi dire tutta la verità ai magistrati. Devi dire nomi e cognomi». È la vigilia della convocazione di Renzi sr. in Procura, nell’ambito della vicenda Consip. L’ex premier ha appena letto l’intervista a Repubblica
in cui Alfredo Mazzei racconta di una cena in una bettola romana tra il padre, Alfredo Romeo e Carlo Russo. «Devi ricordarti tutti gli incontri e i luoghi - dice ancora Renzi, come riporta il Fatto quotidiano citando il libro di Marco Lillo non è più la questione della Madonnina e del giro di merda di Firenze per Medjugorje».
È il momento di massima tensione, ma non è ancora scoppiato lo scandalo della manomissione delle intercettazioni da parte del carabiniere del Noe Giampaolo Scarfato. Renzi ripercorre alcuni passaggi della vicenda. «Mazzei è l’unico che conosco anche io». E si mostra particolarmente duro con il padre per difendere Luca Lotti: «Non voglio essere preso in giro e tu devi dire la verità, in quanto in passato la verità non l’hai detta a Luca e non farmi aggiungere altro». Ma il cuore della conversazione riguarda i presunti rapporti tra Tiziano e Alfredo Romeo: «È vero che hai fatto una cena con lui?». Renzi sr. nega, il dem insiste: «Andrai a processo, ci vorranno tre anni e io lascerò le primarie. Non puoi dire bugie o non mi ricordo». A quel punto il padre riferisce di un ricevimento in un albergo organizzato da Romeo: «Quando lui ha fatto il ricevimento al Four Season c’erano una serie di imprenditori, ma c’era anche Lalla (Laura Bovoli, madre di Matteo Renzi) e siamo andati via subito». E il leader:«Non dire che c’era mamma, altrimenti interrogano anche lei».
Il primo commento sull’intercettazione è di Renzi. «Mi dispiace da figlio, ma da uomo delle istituzioni non potevo fare diversamente». Ricostruisce il senso del colloquio che, sostiene, «nel merito ribadisce la mia serietà». «Politicamente le intercettazioni mi fanno un regalo - giura - La pubblicazione è illegittima, perché viola le norme. Qualcuno viola la legge e non siamo noi». Una critica implicita alle procure.
La bufera, naturalmente, non si fa attendere. I primi ad attaccare sono i cinquestelle: «Questa cricca continua a danneggiare le istituzioni». Mdp, invece, insinua un dubbio: «Un’intercettazione, se sai di esserlo, può trasformarsi in un ottimo megafono difensivo». Si muovono anche gli inquirenti. La procura di Roma apre un’inchiesta contro le ripetute violazioni del segreto istruttorio e per pubblicazione arbitraria di atti. E anche il Guardasigilli Andrea Orlando avvia verifiche.
Ma come influisce questa fiammata sulla stabilità del governo? Renzi scalpita. È convinto che la pressione sui suoi uomini non si arresterà. Mette le grane in fila, dal caso banche che chiama in causa Boschi a quello Consip, che coinvolge Luca Lotti. Senza dimenticare il risiko della legge elettorale e i rapporti sempre più tesi con gli alleati. Per il segretario dem, è vitale sfuggire a questa morsa. Ne ha discusso riservatamente anche nelle ultime ore al telefono con Angelino Alfano, al quale già in passato aveva chiesto di staccare la spina all’esecutivo. «Lo capisci che con questa gogna ci massacrano? Altro che G7 di Taormina, io devo replicare ogni giorno a un attacco fondato sul nulla, mentre il Pd fa da scudo al governo. Quanto pensi che tutto questo possa durare?». Renzi chiede il sostegno di Ncd per approvare il “Mattarellum corretto”, in modo da aprire la strada alle elezioni. La risposta di Alfano, però, è tutta da interpretare: «La riforma te la voto, ma devi mettere la soglia al 3%. Quanto alla durata della legislatura, penso che sia meglio arrivare alla fine...».
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LE FRASI NOMI, COGNOMI E LUOGHI
Babbo devi dire tutta la verità ai magistrati, questo non è un gioco. Devi dire nomi, cognomi e luoghi
LA CENA CON ROMEO
È vero che hai fatto una cena con Romeo? Andrai a processo, ci vorranno 3 anni e io lascerò le primarie Matteo Renzi parlando con il padre, Tiziano, durante la telefonata del 2 marzo intercettata”
LO SFOGO DI RENZI SENIOR
Avvicinato in strada a Rignano sull’Arno, il padre dell’ex premier Matteo Renzi sbotta non appena vede avvicinarsi il giornalista: “Mi si levi dalle palle. Ma vada a fare in c... lei e tutti i suoi colleghi”