le scelte dei partiti
Il lodo apre su collegi, coalizioni e cancellazione del ballottaggio A Firenze i contestatori di Renzi bloccati dalla polizia: feriti tre agenti
SILVIO BUZZANCA
ROMA.
Gianni Cuperlo ha firmato il documento del Pd sulle modifiche all’Ita-licum. Il testo apre su tre possibili scelte. Una riguarda «la preferenza per un sistema di collegi inteso come il più adatto a ricostruire un rapporto di conoscenza e fiducia tra eletti ed elettori ». La seconda apertura è «la definizione di un premio di governabilità (di lista o di coalizione) che consenta ai cittadini, oltre alla scelta su chi li deve rappresentare, la chiara indicazione su chi avrà la responsabilità di garantire il governo del Paese attraverso il superamento del meccanismo di ballottaggio ». Infine si parla del futuro Senato: si procederà secondo il testo Chiti -Fornaro che prevede l’elezione dei senatori da parte degli elettori.
Alla convention della Leopolda a Firenze, dove erano presenti alcuni degli estensori dell’accordo (la commissione è formato, oltre che da Cuperlo, dai capigruppo Rosato e Zanda, dal vicesegretario Guerini e dal presidente del partito Orfini) l’intesa è accolta con grande soddisfazione dalla maggioranza renziana. Con grandi elogi per l’ex presidente del partito. «Cuperlo ha fatto il possibile per coinvolgere tutti. E’ una persona seria, e non lo dico perché ha sottoscritto il documento, ma perché gli abbiamo sempre riconosciuto un lavoro attento a queste cose », dice Rosato. «Un grazie a Cuperlo, perché quando si ragiona in un tavolo per trovare una soluzione, è segno di rispetto per tutti. E’ un gesto importante per il Paese, non solo per il Pd», aggiunge la vicesegretaria Debora Serracchiani.
La “svolta”, che vista l’indisponibilità delle opposizioni, avrà uno sviluppo concreto solo dopo il referendum, non ha ricevuto però nessun consenso dalla minoranza del Pd, che aveva designato Cuperlo nella commissione. «Su un tema così importante che riguarda la nostra democrazia, il Pd non può pensare di cavarsela con una paginetta fumosa», dice Roberto Speranza, uno dei leader della minoranza. «Così non si guarisce la ferita aperta. Serve una nuova legge, non una traccia di intenti generica e ambigua che non cambia le cose». «Massimo rispetto per tutti, ma noi in questa dinamica non ci stiamo», aggiunge Davide Zoggia. E Nico Stumpo: «Presa in giro».
Fuori dalla Leopolda, intanto, un corteo di circa 400 sostenitori del No si era mosso con l’obiettivo di arrivare fino alla sede della kermesse. La polizia ha usato i lacrimogeni e due cariche per bloccare i manifestanti. Il corteo alla fine si è diretto lungo il percorso concordato e si è sciolto senza altri incidenti. Bilancio finale: tre poliziotti feriti e alcuni contusi lievi.