I bambini sono le persone del futuro, diciamo sempre. Il nostro futuro. Gli abbiamo rubato il futuro. Dobbiamo ripensare al loro futuro. I bambini sono le persone del futuro, va bene, che modo carino di ignorarli nel presente, come se non esistessero ancora: invece sono qui proprio adesso, giocano, soffrono, mangiano, tirano il velo alla suora durante la mensa.
E la suora a cui è stato tirato il velo, la suora educatrice, sorella cara, consorella, la suora che ha in custodia quello e altri bambini a Ischia in un Istituto religioso, che cosa fa? Si avventa sul bambino di quattro anni. Lo picchia prima con uno straccio giallo, poi con le mani, gli tira i capelli. Tanto il bambino non esiste, il futuro non è ancora arrivato. Il fratello maggiore è lì, è maggiore nel senso che ha 8 anni e corre in aiuto del fratellino, cerca di far smettere la suora. Ma la suora non vuole smettere e anzi colpisce anche l’altro bambino, in faccia, gli fa uscire il sangue dal naso. Dopo, sul naso un’altra suora gli metterà mezzo limone. Arriva di corsa la sorellina, 5 anni, e viene presa per i capelli. Le suore sono più di una (accusate ora di violenza sui minori in forma aggravata), ma nessuna aiuta i bambini, nessuna li difende. Gli altri bambini, invece, urlano: “Oh, è un bambino! Un bambino! Gli fai i segni sulla faccia. Non mi sto zitto. Gli fai sempre male”. Siamo a Ischia, dicevo, e questo è un posto con molti bambini, Ci sono quelli che fanno il dopo scuola e il campo estivo, i genitori pagano una retta e vanno a prenderli a fine giornata. Ma ci sono soprattutto bambini in attesa di affido o adozione, perché senza genitori o perché la potestà dei genitori è stata sospesa. Come questi tre fratellini presi a sberle dalle suore.
Sono lì per decisione del Tribunale, lì con le Sorelle: la decisione nel migliore interesse del bambino, si dice sempre, si ripete anche per giustificare il principio dei vari divieti di affido e adozione da parte di coppie non idonee, da parte di single non idonei, da parte di un mondo non idoneo al migliore interesse del bambino, non quanto le suore del convento. Così questi tre fratellini per i quali la madre ha la potestà genitoriale sospesa (del padre non so nulla) e che quindi può solo andare a trovarli due ore giorno, sono stati affidati a suor Georgette, detta suor Goretti, quella del sangue al naso, e alle altre, che non hanno alzato un dito per difenderli. Anzi pare che una delle altre suore abbia la mano piuttosto pesante e usi anche il manico della scopa e le suole delle ciabatte. Suor Goretti è stata arrestata a Roma, dove era fuggita, le altre tre sono state allontanate, compresa la Madre superiora.
I bambini sono il nostro futuro, ma per adesso non esistono.
Esistono per fortuna gli altri bambini, come nelle favole, come nelle storie di Dickens, come in quelle di Rohald Dahl. E una bambina di nove anni, che ogni giorno raccontava a sua madre che cosa succedeva in quel posto ma non veniva creduta (“i bambini si sa dicono un mucchio di bugie”, ripetono le suore) ha girato un video con il telefono. Il telefono non poteva portarlo in classe e a mensa, le suore li avevano vietati, ma lei l’ha portato lo stesso, proprio apposta. Solo grazie a lei, non agli adulti che si occupano del miglior interesse del bambino, quella suora è stata arrestata. La bambina ha girato il video delle botte e qualcuno l’ha detto alla suora. Allora la suora le ha sequestrato il telefono, ma non poteva esagerare perché quella è una bambina con una madre che va a prenderla ogni giorno, quindi non nella situazione di debolezza che lei prediligeva per tirare gli schiaffi (quando la madre dei tre fratellini chiedeva alle suore perché sua figlia avesse i lividi dei pizzicotti sulle braccia e perché le dicessero tutti e tre che le suore li picchiavano quasi ogni giorno, la Madre superiora rispondeva che i bambini sono bugiardi e che comunque lei rischiava di non vederli più neanche in quelle due ore al giorno, se continuava a dire quelle scemenze).
Vi viene voglia, a voi che leggete, di strappare il velo della suora come ha provato a fare quel bambino di quattro anni? Spero di sì. Comunque la bambina per riavere il telefono ha dovuto cancellare il video delle botte. Suor Goretti non sa che ci sono gli Eliminati di recente, sapeva solo picchiare con le mani e la ciabatta. La bambina, da quel momento additata dagli altri bambini come La spiona, è tornata a casa e ha recuperato il video dal Cestino, l’ha fatto vedere a sua madre: mamma non mi credevi, guarda un po’. La madre sconvolta l’ha mostrato a un’amica, l’amica è andata dai Carabinieri con l’indagine già svolta da una ragazzina di nove anni. A Casamicciola ora sono scioccati, era un convento tanto perbene. Eppure un’insegnante se ne era andata, ma senza dire niente. Eppure tanti sapevano. Cose da bambini, che infatti non esistono. L’importante è tutelare il loro miglior interesse e sequestrare i cellulari. Nelle favole i tre fratellini dopo essere stati salvati dalla strega avrebbero un castello dove andare, pieno di leccornie e di giocattoli, con una madre gentile, di solito una regina, oppure un re, o addirittura entrambi. Anche tutti gli altri bambini del convento.
Nella realtà che cosa succede? Poiché il miglior interesse del bambino è andato completamente fallito e solo grazie all’intervento di una bambina di nove anni si sono evitate altre violenze, si dovrebbe cercare più coerentemente un interesse peggiore.
Coppie non idonee? Pericolosi single? Gente che vive ancora more uxorio?
Bisogna pensarci con urgenza, a questo futuro che è già presente: non è affatto detto che ci sarà sempre una bambina a salvarci.