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Sì al vaccino di Novavax: efficace al 90%

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 la lotta    al virus


Via libera dell’Ema al composto basato sulle «proteine ricombinanti»

Lo studio di Moderna: la nostra terza dose aumenta di 37 volte gli anticorpi

L. Cu.

Il quinto vaccino contro Covid approvato dall’Agenzia europea per i medicinali è quello di Novavax, chiamato Nuvaxovid (NVX-CoV2373). È indicato dai 18 anni in su ed è il primo basato sulla tecnologia delle proteine ricombinanti. L’efficacia è alta, al 90%, paragonabile ai due vaccini a base di Rna (Pfizer e Moderna), c’è però un’incognita varianti: i dati della Fase 3 si limitano ad Alfa, anche se l’azienda farmaceutica ha annunciato di aver iniziato studi in merito su cui «è fiduciosa in base ai primi risultati» e di aver avviato lo sviluppo di un vaccino specifico contro Omicron che potrebbe vedere la luce a gennaio. Intanto la Commissione europea ha fatto sapere di aver ordinato 27 milioni di dosi che arriveranno nei primi mesi del 2022. Il contratto firmato con Novavax consente poi agli Stati membri di acquistare altri 100 milioni di dosi nel corso del 2022 e del 2023.

Sono arrivati anche i dati preliminari sugli anticorpi neutralizzanti contro la variante Omicron, indotti dai richiami (terze dosi) effettuati con Moderna con livelli diversi di dosaggio: mezza dose (attualmente in uso per i booster) e dose intera. Il booster con mezza dose aumenta i livelli di anticorpi contro Omicron di circa 37 volte rispetto ai livelli pre-richiamo, mentre la dose intera aumenta i livelli degli anticorpi neutralizzanti di circa 83 volte rispetto a livelli precedenti. Entrambe le dosi hanno causato effetti collaterali paragonabili a quelli osservati dopo il primo ciclo vaccinale, ma la dose piena ha mostrato reazioni avverse leggermente più frequenti.

Anche Pfizer ha dichiarato la settimana scorsa che la terza dose ha portato a un aumento del livelli di anticorpi di 25 volte rispetto a quelli individuati tre settimane dopo la seconda dose. La capacità di neutralizzare Omicron si mantiene elevata, sebbene più bassa rispetto a Delta. I dati preliminari che arrivano dal Regno Unito hanno mostrato il 70% di efficacia del vaccino Pfizer dopo la terza dose e il 20-40% dopo la seconda. Ugur Sahin, numero uno dell’azienda biotecnologia BioNtech, che insieme a Pfizer ha messo a punto il primo vaccino anti Covid approvato nel mondo, ha sottolineato in un’intervista che anche i vaccinati con tre dosi possono trasmettere Omicron.


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