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โ†ง

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IL RITRATTO Gianfranco Miccichรจ

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Raccontava Marcello Dellโ€™Utri ai tempi suoi: โ€œPer costruire il partito di Forza Italia usammo gli uomini di Publitalia. Non i piรน bravi, quelli ce li siamo tenuti per il fatturato. Ma quelli un poโ€™ meno svegli. Le seconde file, diciamoโ€. Gianfranco Miccichรจ, viene da lรฌ. โ€œMicci chi?โ€ direte voi, come capitรฒ al regista Luca Ronconi, quando Micci pretendeva di censurargli uno spettacolo a Siracusa, Le rane di Aristofane, anno 2002, che conteneva la caricatura di Berlusconi in scenografia. โ€œVisto che il signor Ronconi prende soldi pubblici, non puรฒ pigghiare po โ€™u culu il capo del governoโ€, disse il meschino, spolverando 2,4 millenni di satira in un solo starnuto.
Miccichรจ non รจ un refuso, ma un uomo stupefacente per tante ragioni. Palermitano, classe 1954, appassionato di signorine, barche, aragoste, ma sempre pensando al bene pubblico. Cioรจ alla Sicilia, la regione piรน povera dโ€™Italia, con la classe politica piรน ricca dโ€™Europa. Iracondo e insieme cardiopatico, capace di strillare e poi scusarsi. Di inveire sotto gli stucchi di Palazzo dei Normanni, lui presidente dellโ€™Assemblea regionale, battere i pugni sul tavolo, pretendere prioritร  di vaccinazione per i suoi deputati, โ€œnoi qui rischiamo la vita!โ€, e gridare: โ€œOggi sono talmente incazzato che vorrei ammazzare a qualcuno! La seduta รจ tolta!โ€. Per poi piagnucolare pentimento: โ€œBrutte parole usaiโ€.
รˆ la trottola trottante della politica siciliana, in circolazione dal lontano 1994, elezioni del 61 a zero nei collegi elettorali dellโ€™isola, contro la gioiosa macchina di Achille Occhetto. Tre volte deputato, una volta addirittura a Bruxelles. Tre volte sottosegretario, una addirittura ministro, 2005-2006, dicastero dello Sviluppo e la Coesione territoriale. Infinite scissioni al suo attivo, partiti inventati e sciolti, Rivoluzione Sicilia, Sicilia Futura, Forza Sud, litigi furenti (con i giornalisti, con Tremonti, con gli ex presidenti di Regione: Crocetta, Lombardo, Musumeci) riappacificazioni con quasi tutti, salvo che con lโ€™ex ministro Angelino Alfano (โ€œmi deve tutto, lโ€™ho inventato io, ma piuttosto che ringraziarmi si ammazzaโ€) e con se stesso.
Fu tra i pupilli del primissimo Berlusconi, davanti al quale stava sullโ€™attenti. E oggi lo รจ dellโ€™ultimissimo Matteo Renzi, accanto al quale lo scorso ottobre divorava lโ€™agnello delle Dolomiti lucane al burro dโ€™arancia, attovagliato allโ€™Enoteca Pinchiorri, Firenze, 250 euro a coperto, vini esclusi, sognando di cucinare con lui il prossimo โ€œpartito moderatoโ€. Ideona che definisce โ€œqualcosa di nuovo da concepire nellโ€™Isola e poi esportare alle elezioni politiche nazionaliโ€. Non lโ€™eterna Democrazia cristiana siciliana, ci mancherebbe, prosperata multiforme nel Dopoguerra con i rimasugli dei latifondisti fascio/monarchici che assoldavano lo schioppo dellโ€™onorata societร . Nรฉ quella sopravvissuta alle bancarotte amare dei bilanci regionali, o ai dolci cannoli di Totรฒ Cuffaro, detto Vasa Vasa, per via dei baci che imbraccia con lo schiocco anche ora, dopo 7 anni di condanna per mafia, 5 a Rebibbia, scontati con encomiabile realismo: โ€œHo fatto errori e ho pagatoโ€. Rendiconto che il nostro Miccichรจ, ai tempi degli arresti e del processo, neanche ammetteva: โ€œCuffaro paga per tutti, perchรฉ รจ sicilianoโ€. Cosa che a ben guardare non voleva dire niente allora, nรฉ oggi, a imminente rinascita politica comune. Lโ€™ennesima. Con un intero allevamento di gattopardi al seguito che si chiameranno Forza Italia Viva o qualcosa del genere.
Gianfranco nasce benestante, ma pigro. Padre alto dirigente del Banco di Sicilia. Lui studente da ultimo banco, il quotidiano Lotta continua in tasca, i riccioli al vento di Mondello, bar, ristoranti, serate fino allโ€™alba. Risultato: due volte bocciato. Universitร  interrotta. Compiuti i ventโ€™anni, il babbo si scoccia, lo ripulisce, gli infila una grisaglia con cravatta e lo piazza allโ€™Irfis, agenzia finanziaria per il mediocredito siciliano. La penombra dura qualche autunno, fino a quando sarร  Marcello Dellโ€™Utri, nel luminoso anno 1984, a indicargli la via, quella dei fatturati di Publitalia, la concessionaria di pubblicitร  delle reti Fininvest che hanno piazzato i famosi ripetitori in tutta la Sicilia. Gianfranco porta in dote un ricco contratto pubblicitario con lโ€™amaro Averna. Dellโ€™Utri ringrazia, nominandolo responsabile dellโ€™intera regione. Lui fa e un poโ€™ anche si strafร . Nella Palermo dei ruggenti anni Ottanta il suo vizio รจ cosa nota. Lโ€™Italia lo scopre nel 2002, quando un suo collaboratore, tale Alessandro Martello, viene fermato dai carabinieri mentre alle dieci di sera sta entrando al ministero delle Finanze con 20 grammi di cocaina. Per gli investigatori che lo intercettano, li sta portando โ€œverosimilmenteโ€ a โ€œMiccichรจ Gianfranco, sottosegretario di Statoโ€. Martello nega. Miccichรจ nega. Parla di indagini deviate e complotti a suo danno. Lโ€™inchiesta si inabissa. E quando Gianfranco si sente al sicuro, va a confessarsi in tv da Giuliano Ferrara: โ€œIn un periodo difficile della mia vita ho sniffatoโ€. E ora? โ€œOra dico ai ragazzi di stare lontani dalla drogaโ€.
Nel frattempo le intemperanze del carattere lo fanno parlare prima di pensare. Si attribuisce una docenza universitaria nel curriculum, poi si scusa. Dice che intitolare lโ€™aeroporto di Palermo a Falcone e Borsellino โ€œtrasmette una immagine negativa a chi arriva in Siciliaโ€. Poi si scusa. Dice che il generale Dalla Chiesa โ€œmerita un supplemento di rispetto perchรฉ รจ lโ€™unico non siciliano tra le vittime di mafiaโ€. Quando gliene rammentano una dozzina โ€“ tra le quali Anna Setti Carraro, Mauro Rostagno, Lenin Mancuso, Antonio Montinaro, eccetera โ€“ si scusa. Se la prende con i cinesi che โ€œsi portano via il tonno rosso con gli ultrasuoniโ€. E con i Cinquestelle che chiedono il taglio dei vitalizi ai faraoni della Regione Siciliana: โ€œNon รจ una proposta, รจ una vendetta. A me chi mi mantiene?โ€. A Gian Antonio Stella che sul Corriere gli chiede conto dei mille corsi di formazione finanziati dalla Regione, replica: โ€œAmmortizzatori sociali sono. Al Nord cโ€™รจ la cassa integrazione per le fabbriche che chiudono? Qui, senza fabbriche, lโ€™ammortizzatore รจ questoโ€. Il suo ce lโ€™ha da gran tempo incorporato. Oggi prova a perfezionarlo con lo specialista di Rignano per il gran teatro delle prossime elezioni siciliane: tutti i fantasmi convocati, quello di Dellโ€™Utri compreso.
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