Il dibattito sul Fisco Un emendamento Pd-Leu alla manovra vuole introdurla per i più ricchi come arma post-crisi per ripartire Il dem Orfini: no alle critiche in malafede. Prodi: «Serve solidarietà». Renzi: «Sarebbe un clamoroso errore»
MAURIZIO CARUCCI
Non si spegne il dibattito politico sulla patrimoniale. L’emendamento alla manovra presentato da alcuni deputati del Pd e di Leu (primi firmatari Matteo Orfini e Nicola Fratoianni) continua a far discutere. La proposta chiede l’abolizione dell’Imu e dell’imposta di bollo sui conti correnti e di deposito titoli, per sostituirle con un’aliquota progressiva minima dello 0,2% «sui grandi patrimoni la cui base imponibile è costituita da una ricchezza netta superiore a 500mila euro e fino a un milione di euro» per arrivare al 2% oltre i 50 milioni di euro. Per il 2021, invece, è prevista un’aliquota del 3% per patrimoni superiori al miliardo di euro. Orfini – in un lungo post su Facebook – prova a chiarire: «Va bene tutto, ma la malafede no. Con questo emendamento chi non raggiunge i 500mila euro di patrimonio pagherà meno tasse di quante ne paga oggi. Come si calcola il patrimonio? È vero che basta una casa per superare i 500mila euro? No. Perché il calcolo si fa sul valore catastale, che è di molto inferiore a quello di mercato». «Io trovo ragionevole la nostra proposta – spiega Fratoianni –. Occorre mettere ordine a una serie di interventi patrimoniali già esistenti, ma che non sempre sono organizzati in modo equo, dall’Imu per la seconda casa e il bollo sui depositi finanziari». Nettamente contrario è il leader di Iv, Matteo Renzi: «A me sembra un clamoroso errore. Stiamo aumentando in modo impressionante il debito pubblico, almeno abbassiamo le tasse. Se aumenti il debito pubblico e vuoi pure aumentare le tasse, condanni al fallimento le prossime generazioni». «Io francamente la patrimoniale non la farei – afferma Carlo Cottarelli, direttore dell’Osservatorio conti pubblici dell’Università Cattolica –. Una tassa sulla ricchezza è qualcosa che si può fare per motivi eccezionali e per una crisi più profonda di quella attuale, ora i finanziamenti ci sono». Drastico come sempre il leader della Lega, Matteo Salvini: «Una boiata pazzesca ». Di parere opposto è l’ex premier Romano Prodi: «È vista come il demonio, ma qualche strumento che preveda che in un momento di sacrificio chi ha di più contribuisca in favore dei più deboli, va pensato». Intanto da Leu arriva una nuova proposta firmata, fra gli altri, da Fornaro, Bersani ed Epifani: un contributo di solidarietà per i contribuenti con una ricchezza netta superiore a 1,5 milioni di euro, escludendo dal calcolo l’abitazione principale così come definita dalla normativa Imu. L’aliquota prevista è dell’1% da versare entro il 30 novembre 2020. Il gettito prodotto verrebbe finalizzato all’attuazione di politiche sociali atte a contrastare gli effetti prodotti dalla crisi pandemica.