30/12/2018
ECONOMIA
Affari & Finanza
Domani in edicola con Repubblica
ROMA
Le elezioni europee potrebbero rivoluzionare l’architettura comunitaria, l’Italia intanto resta osservata speciale da Bruxelles per la propria disastrata finanza pubblica, Germania e Francia sono alle prese con problemi di leadership per le posizioni traballanti sia di Merkel che di Macron, nel frattempo fra Usa e Cina potrebbe deflagrare la pluriminacciata guerra commerciale dalle imponderabili conseguenze. Il tutto mentre il mondo vive straordinarie evoluzioni tecnologiche: dal 5G che aprirà le porte a una connessione sempre più potente all’intelligenza artificiale che entra nell’età matura, dalla mobilità elettrica che sembra ormai un cammino senza ritorno a una rinnovata coscienza ecologica che cerca di mettere un argine ai cambiamenti climatici.
Affari & Finanza di domani è in edicola con un numero speciale che analizza ciascuno di questi aspetti, e altri ancora, del 2019 che sta per iniziare.
"L’anno che verrà"è il leitmotiv di quest’edizione monografica del settimanale dedicata appunto al 2019 analizzato nei suoi elementi chiave. Si parte con la vicenda europea: sarà difficile che il blocco sovranista-populista riesca a conquistare la maggioranza del Parlamento di Strasburgo e quindi a determinare la politica della Commissione Ue che ne deriverà, ma di certo qualcosa accadrà negli equilibri finora dominati dalle tradizionali forze liberali, conservatrici e socialiste. In ogni caso l’Italia, anche se ha superato a fatica l’esame di dicembre, continuerà a essere osservata con attenzione e cautela nella sua deriva finanziaria. Anche all’interno dei due Paesi più importanti dell’Unione (ora che la Gran Bretagna a sua volta con immensi sforzi sta perfezionando la sua uscita) i marosi non mancano: Angela Merkel è vittima di spietati giochi di palazzo e non è più così sicura di riuscire a completare il suo mandato da premier dopo 13 anni di dominio, e per Emmanuel Macron è finita la luna di miele con i francesi sugli scogli della protesta dei gilet gialli. Quanto a Donald Trump, la sua imprevedibilità lascia aperte tutte le porte: di sicuro il 2019 è un anno decisivo, e potrebbe finire in un conflitto commerciale conclamato con Pechino così come in una clamorosa pace spinta dalla paura della recessione. Paura che peraltro non risparmia neanche la stessa Cina, alla ricerca di un modello di sviluppo sostenibile.
Quanto alle vicende interne, le banche non riescono a trovare pace, strette fra gli Npl e crisi che possono diventare sistemiche come quella di Carige, la Fca sta prendendo le misure alla nuova leadership, le grandi opere incagliate costituiscono un ostacolo determinante allo sviluppo. Nel frattempo grandi rivoluzioni tecnologiche proseguono: dal 5G che avrà un impatto decisivo sull’automazione industriale fino all’intelligenza artificiale e ai Big Data che troveranno proprio nel 2019 la loro collocazione all’interno delle strategie imprenditoriali e potranno dispiegare i loro effetti benefici ad esempio in termini di riconoscimento vocale o di cybersicurezza.