commento
29 dicembre 2018 - 23:20
Amazon, Apple, Facebook e Google si espandono per prendere il posto delle banche, delle officine, dei negozi e della logistica, mentre la gran parte degli esecutivi democraticamente eletta è distratta dal rispetto dei parametri di Maastricht
di Roberto Sommella
E pensare che Steve Jobs mise tutti in guardia: «Banking is necessary, banks not». Le grandi multinazionali digitali hanno seguito il precetto. Tengono parcheggiata in Europa una liquidità di 450 miliardi, una ricchezza enorme pari a un terzo dell’intero bilancio comunitario. In attesa di capire cosa farci, Amazon, Apple, Facebook, Google fanno egregiamente il loro lavoro e si espandono per prendere appunto il posto delle banche, ma anche delle officine, dei negozi e della logistica, mentre la gran parte degli esecutivi democraticamente eletta è distratta dal rispetto dei parametri di Maastricht e da misure di politica economica di corto respiro.
Eppure che ci sia bisogno di intervenire è chiaro da tempo. Nell’Unione Europea un cittadino su cinque è a rischio povertà, le disuguaglianze aumentano, la rabbia sociale spezza in due tutte le comunità, ma ancora non esiste un progetto, nazionale o comunitario, che si occupi di questi divari crescenti.
I lavoratori, l’anello debole nell’era dei monopoli digitali, sono più consapevoli. Uno dei primi manifesti dei Gilet Gialli, pur nella confusione di un movimento carsico privo di leader, oltre a chiedere una serie di cose precise (salario minimo di 1500 euro, scala mobile, pensioni almeno a 1300 euro) ha centrato il problema: per evitare il declino dell’economia tradizionale servono tasse alte per i grandi e basse per i piccoli. Che significa Web Tax per gli over the top e Flat Tax per le imprese tradizionali. Ma in Francia, Gran Bretagna e Italia, giusto per prendere tre paesi molto importanti e diversi tra loro, regna ancora l’incertezza sul da farsi.
Emmanuel Macron, espressione di un’elite finanziaria, governa come un monarca, non ha un vero partito alle spalle e si è limitato a dare una risposta militare affinché i disordini dei nuovi arrabbiati non tracimassero in rivolta. Ha fermato l’aumento della benzina, come se il vero problema fosse quello. Potrebbe non bastare. La retromarcia francese fa il paio con lo spaesamento della Gran Bretagna, dove la finanza, senza governare, fa sentire la sua voce. L’accordo della premier Theresa May per uscire dall’Ue è peggiore di quello del suo predecessore David Cameron per restare e la paura principale resta quella del destino della City londinese, probabilmente orfana del mercato unico. A Westminster si affilano di continuo i coltelli per cambiare esecutivo, la Corte di Giustizia Europea di Lussemburgo offre una exit strategy per tornare indietro, fioccano le più disparate previsioni economiche, ma ancora nessuno, comunque vada a finire la questione politica, si è interrogato sul perché sono nati i brexiters. Ci si preoccupa della sorte di banche e assicurazioni.
In Italia, dove la protesta si è canalizzata in un Movimento che ha vinto le elezioni, il governo di Giuseppe Conte ha avviato una misura simbolo come il reddito di cittadinanza ma resta sotto l’incudine di una possibile recessione, come ha sottolineato il ministro Paolo Savona. Gli spazi di manovra sono angusti, non ci sono ancora risposte sulle cause della nuova povertà e dello scontento sociale, tracciato dall’ultimo rapporto Censis. Tanto che metaforicamente i gilet li hanno indossati addirittura gli imprenditori, coloro che per primi dovrebbero sapere che il nemico si annida in settori che non presidiano.
Insomma a Parigi, Londra e Roma coloro che protestano sono rispettivamente molto diversi - la decaduta classe media, i finanzieri, gli industriali - anche se il disagio per le ingiustizie sociali è lo stesso. Manca totalmente una visione d’insieme. Basterebbe dismettere i facili panni del consumatore digitale e indossare quelli del lavoratore per accorgersi invece che la società è sovrastata da un’astronave che le fa ombra per quanto è grande. Un colosso manifatturiero partito dalla mela dei Beatles apre una modalità di pagamento universale, uno spedizioniere planetario si appresta a farsi banca, un social network vende pubblicità e identità. Interi comparti industriali, i corpi intermedi, persino il Parlamento, stanno diventando sempre più marginali. Il punto di non ritorno indicato da Jobs è già stato superato. Nessuno stato è sovrano se non doma i nuovi giganti.