16/11/2018
CRONACA
Caserta
stella cervasio
Dietro la strage liti continue e la richiesta di separazione da parte della donna che non ha mai denunciato il marito. Esplosi 15 colpi
Giorni e giorni di liti continue finite nel sangue. Viveva con il terrore di finire ammazzata, ma - secondo quanto risulta ai carabinieri - Antonella Laurenza non aveva mai denunciato il marito. L’epilogo drammatico nel primo pomeriggio di ieri, nel Comune dell’alto casertano Vairano Patenora. Marcello De Prata, 52 anni, appuntato scelto della Guardia di finanza in servizio al porto di Napoli, ha raggiunto nel pomeriggio la moglie che voleva separarsi da lui, nella cartolibreria dei suoceri, dove lavorava anche la donna. Ha fatto irruzione nel negozio, da dove i clienti sono scappati, urlando « il divorzio mai e poi mai», e ha sparato 15 colpi con la pistola d’ordinanza, uccidendo la moglie di 45 anni e la sorella di lei Rosanna, di 43 anni, che faceva l’insegnante alle elementari, ricopriva cariche dirigenziali nell’Azione cattolica e aveva un figlio. L’appuntato ha ferito anche i suoceri, poi si è puntato l’arma alla tempia e ha premuto il grilletto: è morto sul colpo anche lui. Una separazione sofferta, che non aveva trovato d’accordo De Prata: l’uomo non si rassegnava, intavolava continue discussioni sulla decisione presa dalla moglie perché la loro storia era finita. Subito rintracciati, i due figli, la ragazza ventenne e il ragazzo quattordicenne del maresciallo (autore del folle gesto) e di Antonella Laurenza. Per loro l’assurda notizia di essere rimasti soli. Sul pavimento della cartolibreria, a cominciare dall’ingresso, proprio in via Roma, nel centro di Vairano, i corpi senza vita della madre e della zia. A poca distanza erano caduti sotto i colpi sparati dal padre anche i nonni che però non sono in pericolo di vita.
Le ambulanze hanno trasportato i feriti negli ospedali di Sessa Aurunca e Caserta. Sul posto per i rilievi e le prime testimonianze, i carabinieri dell’Arma coordinati dal colonnello Alberto Maestri, i medici del 118 e il pm di turno in Procura a Santa Maria Capua Vetere, Annalisa Imparato. Il paese è sotto shock. Al centro delle polemiche il problema della tutela delle donne minacciate quando una separazione si dimostra difficile. Una parente, Carmen Laurenza, scrive sul suo profilo Facebook: "Provo tanta rabbia perché abbiamo una legge che non ci protegge affatto. Perché deve succedere questo e non prendere prima provvedimenti adeguati? Lavoratori onesti e persone squisite come poche se ne trovano oggigiorno, non meritavano questo assolutamente. Un grande dispiacere e tanta tantissima rabbia". E sotto il post che riporta le prime notizie sul duplice omicidio- suicidio, dove si dice che "ai carabinieri non risultano denunce", ha commentato "vergogna".