la questione immigrati
Dopo i porti chiusi di Francia e Spagna, l’ultima provocazione. E la Farnesina convoca l’ambasciatore. Il Viminale scrive a Frontex “Maggiore coinvolgimento nei soccorsi”
VLADIMIRO POLCHI
ROMA — L’Austria minaccia di schierare l’esercito e quattro blindati al Brennero. La Svizzera rafforza i controlli al confine. Spagna e Francia chiudono i loro porti alle navi dei migranti. Se non bastasse, a fotografare l’isolamento dell’Italia sul fronte immigrazione c’è l’immagine dell’emiciclo vuoto dell’Europarlamento di fronte al presidente della Commissione Ue che fa il punto sull’emergenza sbarchi. Insomma, dopo che mercoledì scorso il governo Gentiloni aveva minacciato di «chiudere i nostri porti» alle navi delle Ong straniere, il fronte solidale all’Italia si dimostra assai fragile. Tutto questo mentre l’Oim aggiorna i numeri sugli sbarchi in Europa nel 2017, segnalando lo sfondamento della soglia dei 100mila: quasi l’85% in Italia (85.183), gli altri suddivisi tra Grecia (9.290), Cipro (273) e Spagna (6.464). Di fronte a questa emergenza, il vertice di Parigi di domenica sera tra i ministri dell’Interno di Francia, Germania e Italia ha portato a casa un’intesa su alcuni punti, a partire dal codice di condotta per le Ong impegnate nel Mediterraneo, ma non ha affatto convinto gli altri Paesi ad aprire i propri porti ai migranti. Prima si è sfilata la Francia, poi la Spagna. Non solo. Il primo ministro francese, Edouard Philippe, ha chiarito che di fronte alla «emergenza migratoria», la Francia «intende accogliere e aiutare, ma subire no, mai». E ancora: a dimostrazione dell’aria che tira in Europa, ieri mattina la Guardia civil spagnola e la gendarmeria marocchina hanno fermato 800 migranti subsaharani che cercavano di scavalcare il “muro” che circonda l’enclave spagnola di Ceuta in territorio marocchino.
Ma la più forte offensiva anti migranti arriva da Vienna, con una mossa destinata ad alzare la tensione con l’Italia. L’Austria è pronta infatti a rafforzare i controlli al confine del Brennero con 750 soldati, «se non rallenta il flusso di migranti dall’Italia». A darne l’annuncio, il ministro della Difesa austriaco, Hans Peter Doskozil. Il contingente sarà composto da 450 militari di stanza in Tirolo, 300 della Carinzia e 4 mezzi blindati “Pandur”. A dargli manforte anche il ministro degli esteri austriaco, Sebastian Kurz: «I preparativi per i controlli alla frontiera con l’Italia non sono solo giusti, ma anche necessari. Noi ci prepariamo e difenderemo il nostro confine del Brennero se ciò sarà necessario ».
Come risposta immediata, la Farnesina ha convocato l’ambasciatore austriaco a Roma. Irritato il Viminale: «Non c’è alcuna emergenza al valico del Brennero e i rapporti di cooperazione con la polizia austriaca funzionano perfettamente», afferma il ministro dell’Interno, Marco Minniti, che definisce «una iniziativa ingiustificata e senza precedenti » quella di Vienna. Poi avverte: se la decisione non sarà «immediatamente corretta, comporterà inevitabili ripercussioni nella cooperazione in campo di sicurezza tra i due Paesi». Non solo. Di fronte alle varie chiusure, il Viminale risponde con una lettera a Fabrice Leggeri, direttore di Frontex, per una revisione del piano operativo sui migranti Triton 2017 e richiesta di un incontro urgente. «In questo incontro — scrive il prefetto Giovanni Pinto, capo della direzione centrale dell’Immigrazione e della polizia delle Frontiere al Viminale — vorrei ottenere un maggiore coinvolgimento degli Stati membri nelle operazioni di soccorso dei migranti ed una migliore condivisione dei confini ». Da ultima anche la Svizzera annuncia di voler rafforzare il dispositivo di polizia lungo le proprie frontiere: nuovi agenti sosterranno i colleghi in Ticino, Grigioni, Vallese, al confine con Piemonte e Lombardia.
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Spagna e Francia confermano la chiusura dei loro porti. Persino la Svizzera rafforza la presenza della polizia lungo la frontiera